Giulia Tramontano, esito dell'autopsia
Giulia Tramontano non è morta dopo la prima coltellata, ma la lama del coltello da cucina impugnata dal compagno Alessandro Impagnatiello, attualmente detenuto a San Vittore, ha affondato per ben 37 volte sul suo colpo prima che la giovane morisse dissanguata.
È un elemento che emerge dalla relazione dei medici legali che hanno effettuato l'autopsia sul corpo della giovane, incinta al settimo mese, morta tra il 27 e il 28 maggio scorso nella sua abitazione a Senago, alle porte di Milano. È morto di conseguenza anche il piccolo Thiago che la 29enne portava in grembo. Un elemento che rende il delitto ancora più atroce e che potrebbe tradursi, in aula, nell'aggravante della crudeltà, contestata dalla procura fin dal primo istante ma rigettato dal gip Laura Minerva.