Giulia Cecchettin «morta dissanguata»: le coltellate sotto casa, le tracce di sangue, la lama spezzata e il nastro adesivo. Lei urlava: «Mi fai male»

Martedì 21 Novembre 2023, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 13:03

«Il nastro adesivo per impedire di gridare»

Il nastro adesivo, sequestrato dai carabinieri accanto alla vistosa traccia di sangue trovata nella zona industriale di Fossò, è stato "applicato" da Filippo Turetta "probabilmente per impedire di gridare" a Giulia Cecchettin: è uno degli elementi presenti nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia nei confronti del 22enne.

Per gli inquirenti Giulia accoltellata nel parcheggio a 150 metri da casa è stata poi costretta - "Giulia è stata privata della libertà di movimento" tanto che un testimone la sente urlare più volte - a restare accanto a Filippo nell'auto che si è diretta verso la zona industriale d Fossò dove la giovane studentessa è stata uccisa.

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