Gino Cecchettin: «Cara Giulia, siamo noi uomini a dover cambiare». Il libro dedicato alla figlia presentato da Fazio a Che Tempo Che Fa

Domenica 3 Marzo 2024, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 10:13

La lettera di Gino Cecchettin

«Ricordo esattamente la sera in cui c’è stato il cambiamento, la svolta. È successo la prima volta in cui abbiamo parlato della mamma col sorriso e non con tristezza. Abbiamo ricordato qualcosa di bello di lei senza piangere e ho pensato che quello era il punto d’arrivo di un percorso, e che alla fine l’avevamo raggiunto. Perché l’elaborazione del lutto si conclude quando pensi al defunto e sorridi. Eravamo a cena e stavamo parlando della mamma e delle battute che faceva ogni tanto, della sua ironia. Quella volta stavamo parlando di come cucinava i piselli, perché i piselli della mamma per un motivo o per l’altro risultavano sempre bruciati. Abbiamo istintivamente riso. [...] Se ci penso, nei tuoi confronti q uesta attitudine a ricordarti col sorriso è iniziata prima, perché tu eri una persona intimamente buffa, e Davide ed Elena ogni tanto ti ricordano mentre ti esibivi in una delle tue scenette comiche, o uno dei tuoi balletti [...]».

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