Fini, chiesti 8 anni per la casa di Montecarlo. Elisabetta Tulliani: «Lui non sapeva. Delusa da mio fratello»

Lunedì 18 Marzo 2024, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 19:25

L'inchiesta

Il Giornale accusò Fini di aver utilizzato un sistema di società con sede in “paradisi fiscali” per nascondere il vero compratore della casa e farla poi abitare dal cognato, sottraendola al partito. Inoltre il prezzo a cui l’immobile era stato venduto sarebbe stato molto inferiore al reale valore di mercato della casa, per la quale si sarebbero fatti avanti compratori con offerte superiori al milione di euro. La storia diventò subito un enorme caso mediatico, di cui si occuparono a lungo tutti i principali media. Nell’agosto del 2010 la procura di Roma aprì un’indagine contro ignoti sulla casa di Montecarlo con le ipotesi di reato di appropriazione indebita e truffa aggravata, e l’attenzione mediatica sul caso continuò a essere costante e intensa.

La società che aveva comprato per 300mila euro la casa da AN nel luglio del 2008 si chiamava Printemps, che la vendette nell’ottobre dello stesso anno a un’altra società off shore, Timara Limited, per 330mila euro. Dopo la separazione politica tra Fini e Berlusconi emerse un documento del piccolo paese caraibico di Santa Lucia che sembrava provare che il titolare di entrambe le società offshore, e quindi anche della casa di Montecarlo, fosse proprio Giancarlo Tulliani. L’indagine aperta dalla procura di Roma venne però archiviata, perché fu stabilito che Alleanza Nazionale poteva vendere l’appartamento a chi voleva e alla cifra che voleva (fu stabilito comunque che la vendita fosse avvenuta effettivamente a un prezzo molto inferiore a quello di mercato).

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