Detenuto incappucciato, denudato e picchiato con calci e pugni dalla polizia penitenziaria: la tortura nei video di sorveglianza

Venerdì 9 Febbraio 2024, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 07:34

La vicenda

La pm della Procura di Reggio Emilia, Maria Rita Pantani, ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso. L'udienza preliminare è stata fissata per il 14 marzo davanti alla Gup Silvia Guareschi.

L'indagine conclusa si riferisce a quanto avvenuto il 3 aprile 2023 e in otto sono accusati di tortura e lesioni per aver incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato, denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in terra, e calpestato un detenuto tunisino.

Nella seconda fase del pestaggio il detenuto fu portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato completamente nudo dalla cintola in giù per oltre un'ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse. A luglio scattarono anche dieci misure interdittive disposte dal Gip Luca Ramponi che definì il comportamento dei poliziotti, nell'ordinanza, «brutale, feroce e assolutamente sproporzionato». Otto di loro sono attualmente sottoposti a misura cautelare.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Federico De Belvis, Alessandro Conti, Nicola Tria, Luigi Marinelli, Sinuhe Cucuraci e Carlo De Stavola, la vittima dall'avvocato Luca Sebastiani. Tre, due viceispettori e un assistente capo, rispondono di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale per aver attestato circostanze false nelle relazioni di servizio, al fine di ottenere l'impunità. Il comportamento è stato ricostruito anche grazie alle immagini delle telecamere interne al carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA