Calano benzina e diesel, il governo esulta: «Merito dei cartelli dei prezzi». Ma i consumatori smentiscono

Venerdì 24 Novembre 2023, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 17:52
Calano benzina e diesel, il governo esulta: «Merito dei cartelli dei prezzi». Ma i consumatori smentiscono
di Domenico Zurlo
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Cala il prezzo della benzina, dopo che negli ultimi mesi aveva sfiorato o toccato i 2 euro al litro: il governo esulta, ma le associazioni di consumatori smorzano l'entusiasmo. Dai dati di oggi dei prezzi alla pompa, fa notare il ministro delle Imprese Adolfo Urso intervenendo al Forum della Coldiretti, la benzina costa 1,81 euro al litro, «il dato più basso dell'anno». Merito, secondo Urso, del tabellone con i prezzi i cui risultati sono «sotto gli occhi di tutti come viene evidenziato dai numeri».

Urso: «Benzina cala per i cartelli prezzi medi»

Il ministro si riferisce alla norma, voluta dall'esecutivo, che obbliga i benzinai a esporre i cartelli con i prezzi medi della benzina, a confronto con il prezzo del distributore. Il successo dell'operazione, afferma Urso, è dovuto soprattutto ai «margini delle società petrolifere» che «si sono ridotti di 9 centesimi rispetto a quelli che erano in atto un anno fa. È lì che si può incidere, con provvedimenti sui margini, definendo quello che viene chiamato il prezzo industriale», secondo il ministro. «L'efficacia di quella misura lo dicono i risultati» perché «i margini si sono ridotti di un terzo, 8-9 centesimi rispetto allo scorso anno, e il prezzo finale della benzina è in discesa progressiva da oltre 2 mesi».

La prova del nove a Natale

Se il ministro ha ragione, o se hanno ragione le associazioni dei consumatori (che affermano che l'esposizione dei prezzi non c'entra con i ribassi), sarà il tempo a dirlo: quello che è certo è che il prezzo della benzina ha toccato la vetta dei 2 euro la scorsa estate, in contemporanea con l'esodo estivo di milioni di italiani per le vacanze di luglio e agosto. La prima prova del 9 arriverà tra poche settimane, con le vacanze di Natale e Capodanno che vedranno certamente altrettanti italiani spostarsi in auto per passare le festività natalizie con i parenti o magari in montagna.

Unc: prezzi seguono solito andamento

Secondo il Mimit il fatto che oggi il prezzo medio alla pompa della benzina abbia raggiunto il minimo per l'anno in corso sarebbe un risultato a cui avrebbe contribuito anche l'esposizione del prezzo medio. "Ci spiace disilludere il ministero, ma forse non ricordano che il Tar del Lazio il 10 novembre ha annullato il decreto con l'obbligo di esposizione del prezzo medio, eppure i prezzi, invece di risalire, hanno continuato lo stesso tranquillamente a scendere". Lo afferma il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. "Il prezzo medio regionale, insomma, non ha influito sull'andamento dei prezzi, che hanno seguito il solito andamento dei mercati internazionali. Il punto vero è che la media non dà le giuste informazioni al consumatore, ossia dove converrebbe rifornirsi, visto che non basta fare il pieno dove il prezzo è appena sotto la media ma bisognerebbe farlo dove il prezzo è più basso. Per questo da anni chiediamo l'app carburanti che potrebbe indicare il distributore meno caro della zona, in un raggio o lungo un percorso definito dall'utente. Ma l'App, nonostante sia prevista nel decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, è sparita dai radar" conclude Dona.

Assoutenti: logiche speculative

Il ribasso dei prezzi dei carburanti sulla rete italiana è una buona notizia per i consumatori italiani, ma siamo convinti che la discesa dei listini sia dovuta non solo alle misure del Governo, ma anche alle logiche speculative dei mercati internazionali, che in questo momento sono ribassiste. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati forniti oggi dal Mimit. "Il tema centrale è riuscire a condizionare il prezzo della benzina il più possibile al costo di produzione, affinché non vi siano anomalie e discrepanze eccessive", spiega il presidente Furio Truzzi. "Le società leader in Italia nel settore dei carburanti potrebbero fare da apripista abbandonando la logica finanziaria e speculativa del Platts, costruendo il prezzo dei carburanti su parametri oggettivi e non speculativi, anche perché le oscillazioni del costo del petrolio in questi ultimi 11 mesi hanno influito in modo marginale sul prezzo della benzina alla pompa", conclude Truzzi.

Codacons: merito del ribasso del petrolio

I listini dei carburanti scendono alla pompa grazie al ribasso del petrolio sui mercati internazionali, e non certo per l'effetto dei cartelli con i prezzi medi esposti presso i distributori. Lo afferma il Codacons, commentando i dati forniti oggi dal Mimit. "E' vero che in Italia i prezzi di benzina e gasolio stanno registrando una lenta e progressiva diminuzione rispetto ai picchi toccati nei mesi scorsi, ma occorre precisare che le quotazioni del petrolio hanno subito un sensibile decremento nelle ultime settimane. Si è passati - spiega il presidente Carlo Rienzi - infatti dal picco di 97 dollari al barile toccato lo scorso 28 settembre agli attuali 81 dollari, con un crollo del -16,5% che, in parte, si è trasferito sui listini dei carburanti alla pompa. Un ribasso su cui il provvedimento del Governo che ha introdotto i cartelli con i prezzi medi non ha avuto alcun tipo di influenza". "Il vero pericolo ora è rappresentato dalle partenze di Natale. Con l'aumento degli spostamenti degli italiani durante il periodo delle festività, i prezzi di benzina e gasolio potrebbero subire nuovi e sensibili rialzi, fenomeno che si ripresenta puntualmente in Italia in occasione di esodi e controesodi, e che nessun governo ha saputo contrastare", avvisa Rienzi.

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