Covid, Bassetti a Radio 105: «Dovevamo essere un vaccinificio e siamo diventati un tamponificio»

Il primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, ai microfoni di "Kaos 105" fa il punto della situazione: "Non possiamo vivere il covid come a febbraio 2020"

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«Continuare a vivere il Covid come lo vivevamo nel febbraio 2020 vorrebbe dire non essere maturati». Questo il pensiero di Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, che ha parlato ai microfoni di Radio 105, ospite di Fancesco Facginetti, Sabrina Scampini e Gibba

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«Dovevamo essere un vaccinificio e siamo diventati un tamponificio. Oggi i tamponi sono troppi», ha proseguito Bassetti ai microfoni di «105 Kaos», il programma di Radio 105.

Alcune parole hanno riguardato anche la vicenda che ha coinvolto Novak Djokovic: «Se è vero che il 16 di dicembre lui era positivo mi pare che ci sia un filmato in cui lo stesso giorno prenda parte a una manifestazione pubblica, mi pare che la toppa sia peggio del buco. Bisogna avere il coraggio delle proprie azionise sei un no vax, se sei contro i vaccini, devi avere il coraggio di assumerti le tue responsabilità e anche di assumertene le conseguenze, quindi se l'Australia è un Paese che accetta unicamente che è vaccinato non partecipi a un torneo in Australia», ha commentato Bassetti.



«Noi oggi siamo di fronte a dei numeri impressionanti che però dicono una cosa: che il virus sta circolando moltissimo, ci sono tantissime persone contagiate, probabilmente molte di più di quelle che stiamo vedendo. Cosa vuol dire avere il tampone positivo? Non vuol dire niente, vuol dire semplicemente che ci sono delle tracce di virus nel nostro naso o nella nostra gola che nella maggior parte dei casi si tramutano in un raffreddore, in un'influenza anche un po' depotenziata. Nel mio reparto questa mattina erano ricoverate 19 persone, 18 delle quali non vaccinate. Se noi oggi potessimo avere una copertura vaccinale del 100% non avremmo nessuno negli ospedali, ci sarebbe chi ha il tampone positivo e ha problemi diversi dal covid, che è lì perché ha un problema al cuore, perché si è rotto un braccio, perché è caduto dal motorino. Questa è la verità».
 

«Continuare a vivere il Covid come lo vivevamo nel febbraio del 2020 vorrebbe dire non essere maturati. Oggi il covid per il 90% della popolazione italiana che è vaccinata o ha avuto la malattia è un raffreddore e così dobbiamo cercare di viverlo perché se continuiamo a mettere tra noi e il covid muri che sono divieti, che sono chiusure, che sono obblighi, non ne usciremo mai. Stiamo burocratizzando il covid in maniera esagerata», ha ribadito Matteo Bassetti.



Infine, sul tema scuole: «Non si poteva non aprire le scuole, male ha fatto chi ha pensato di chiuderle perché l'Italia è un Paese unico e indivisibile e deve succedere la stessa cosa da Trento fino a Caltanissetta.

Assurdo che ci sia qualcuno che si pone contro il governo», ha concluso il primario  di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Gennaio 2022, 21:48
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