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Vinciamo, poi si vedrà
Il terzo mandato di De Luca? Poche certezze, molta pretattica. Sibillino Mandredi: «Pensiamo prima a vincere, poi si vedrà». Quel «si vedrà», secondo alcuni, potrebbe nascondere le vere ed inconfessabili (per adesso) ambizioni del sindaco: inserirsi nella partita per le prossime consultazioni regionali puntando sul campo largo Pd-M5S. «Pensiamo prima a vincere», appunto. Hai detto niente.
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Don Benedetto, c'era una volta
Chiude i battenti la storica libreria Fiorentino a calata Trinità maggiore, aperta quasi un secolo fa, nel 1936. Era la più amata da Benedetto Croce ed è stata per anni la tappa finale del pellegrinaggio laico che, come un rosario, il grande filosofo sgranava ogni mattina muovendo dalla sua abitazione nel centro antico. Un altro luogo identitario della città costretto ad abbassare le saracinesche. C’era una volta Napoli nobilissima: era il mondo di don Benedetto, del quale non restano ormai che pochi, luminosi frammenti.
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Il Rettifilo nemico dei pedoni
Strisce sbiadite, segnalatori spenti, scarsa illuminazione, pedoni «coperti» dai New Jersey di cemento a metà carreggiata. Ce n’è quanto basta per gridare allo scandalo. Lo scandalo di una strada, il Corso Umberto, che non rispetta i requisiti minimi di sicurezza per i pedoni che la attraversano.
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Lacrime di coccodrillo a Castel Nuovo
Lacrime di coccodrillo nelle prigioni di Castel Nuovo. È il coccodrillo della leggenda, il mitico rettile che sbranava gli amanti della regina Giovanna II. E al coccodrillo della leggenda si è ispirato Francesco Vezzoli per la sua installazione artistica realizzata nell’ambito dei progetti speciali di «Napoli contemporanea». Che meraviglia l’arte quando dialoga con la storia. La storia del coccodrillo napoletano - ambientata al Maschio Angioino - è stata narrata da numerosi autori del passato, da Benedetto Croce a Alexandre Dumas, il quale, nel suo libro «Storia dei Borbone di Napoli», scrive: «Da questa bocca dell’abisso, dice la lugubre leggenda, uscendo dal vasto mare, appariva un tempo, l’immondo rettile, che ha dato il suo nome a quella fossa».
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Massi che rotolano a Castel Nuovo
Un grosso masso c’è rotola giù, una tragedia sfiorata, i lavori di restilyng che restano al palo. Ma se il Maschio Angioino si sbriciola non è solo un affare di vigili del fuoco e polizia municipale. È la nostra memoria che rischia di sbriciolarsi: la Storia siamo noi, nessuno si senta escluso. Soprattutto quando cade a pezzi.
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Ottobre 2023, 09:25
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