Coronavirus: Rsa di Rocca di Papa, ipotesi choc: «Alcuni pazienti positivi rimandati a casa»
E tra qualche giorno dovrebbero uscire i primi iscritti nel registro degli indagati. Il pubblico ministero della procura di Velletri, Giuseppe Travaglini dovrà fare i conti con una relazione stilata a seguito dell’analisi di centinaia di atti. Le cartelle cliniche verranno passate al setaccio, verrà analizzato la condizione dei pazienti e confrontata con le misure adottate dal personale sanitario. La domanda a cui gli uomini del Nas stanno cercando di dare una risposta certa è: se ci sia stata negligenza nell’applicazione delle misure di contenimento adottate nella struttura.
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Dai verbali dell’ultimo sopralluogo congiunto di carabinieri e Asl, datato 20 aprile, è emerso un quadro allarmante sulla “convivenza” tra pazienti positivi e negativi al coronavirus, un’insufficiente sorveglianza sanitaria e trascuratezza nell’assistenza dei malati, molti dei quali lasciati in precarie condizioni igieniche per un’intera notte.
Il sindaco di Rocca di Papa, Veronica Cimino, fa sapere che a seguito dei sopralluoghi, l’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’Amato ha inviato una copiosa nota di diffida alla clinica affinché adempia alle prescrizioni. E nel frattempo proprio ieri, gli ispettori dell’Asl Rm6 hanno provveduto a disporre una netta separazione tra gli ospiti: al primo piano ci sono i malati Covid e al piano terra i negativi.
Le prime evidenze messe a verbale dalla polizia locale di Rocca di Papa, e inviate alla Procura, sono risultate un campanello importante per rimettere a posto la situazione dal punto di vista della gestione della promiscuità dei pazienti: «L’obiettivo che abbiamo – dice il comandante Gabriele Di Bella - è la salute delle persone e salvare vite umane». Tra la notte di martedì e la giornata di mercoledì, a seguito di ulteriori ispezioni del personale Asl Rm6, sono stati trasferiti una trentina di malati in altre strutture nei reparti di medicina dedicati al Covid-19. Inoltre, quattro pazienti sono stati ricoverati nell’ospedale di Genzano, convertito ufficialmente nella prima Rsa Covid del Lazio dove è in attivazione un servizio di videochiamate con i parenti degli ospiti. C’è preoccupazione anche per il numero di positivi registrato nella clinica San Raffaele di Montecompatri, dove sono stati effettuati tamponi a tappeto e dove ci sono 26 casi positivi al coronavirus.
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Sono quattro invece i decessi registrati ieri nella Asl Rm6 e riferibili alla cliniche San Raffaele del territorio: due uomini e due donne tra i 70 e i 90 anni. Venti sono i positivi registrati nell’intero distretto Roma6 che comprende i Castelli Romani e parte del litorale.
L’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’Amato ha fatto sapere che procedono a ritmi serrati le verifiche nelle Rsa del Lazio con 482 ispezioni già fatte: «L’Istituto superiore di sanità ha certificato che il numero dei decessi nelle Rsa del Lazio è 18 volte inferiore a quello della Lombardia - evidenzia D’Amato -. La Lombardia, non avendo più posti in ospedale, ha spostato i ricoveri nelle Rsa. Nel Lazio non c’è mai stato e non c’è questo problema».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Aprile 2020, 17:42
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