Apprezzamenti via social, insulti e atti di prepotenza consumati prima tramite messaggi Whatsapp, poi fisicamente, con dei bastoni, davanti alla scuola. Vittima della violenza di tre baby bulli è una ragazzina di 13 anni che ha reagito alla furia dei suoi compagni, difendendosi da una vile quanto ingiustificata aggressione. È successo ieri mattina intorno alle 8.30 all’esterno della scuola secondaria di primo grado Virgilio di Ardea, sotto gli occhi di altri studenti e genitori che non hanno mosso un dito per fermare la zuffa. Un aspetto, questo, altrettanto preoccupante.
Ardea, 13enne picchiata davanti scuola
La campanella era appena suonata e Giulia, la chiameremo così per tutelare la sua privacy, stava per varcare i cancelli del plesso di via Laurentina. A quel punto sarebbe stata raggiunta dai tre, uno dei quali aveva in mano un bastone, e hanno iniziato a spintonarla. Lei però ha reagito: pratica arti marziali e sa come difendersi, ma erano in tre contro uno e non riesce a evitare qualche colpo. Pochi secondi ed è tutto finito, ma a quel punto Giulia non vuole più entrare in classe e richiama il papà, che l’aveva accompagnata in auto a scuola. L’uomo, operaio edile, non perde altro tempo e chiama i carabinieri, poi accompagna la figlia al pronto soccorso del policlinico di Pomezia, dove viene visitata e dimessa con una prognosi di cinque giorni. I militari, terminata la ricostruzione dei fatti e sentiti i pochi testimoni rimasti, chiamano il genitore e lo invitano a presentarsi in caserma per formalizzare la denuncia, cosa che farà nel primo pomeriggio.
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I messaggi
È a quel punto che Giulia, ancora provata per l’accaduto, consegna il cellulare al papà, mostrandogli i messaggi Whatsapp ricevuti nelle ultime settimane proprio dai suoi aguzzini, da cui emergerebbero atti di bullismo senza alcuna ragione apparente.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Febbraio 2022, 14:26
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