«Ma come ho fatto a fidarmi? «Sembravano due brave persone». Sensi di colpa, incredulità e soprattutto tante domande. Sono gli interrogativi che in questi giorni assalgono molte persone, soprattutto donne, vittime dei truffatori domestici, da un lato all’altro della città di Rocca di Papa, e più in generale ai Castelli Romani.
Roma, si fingono amici del nipote e si fanno dare 14mila euro: truffa a due anziani
Un fenomeno in crescita, che impegna moltissimo gli investigatori. Spesso a essere rubati sono i risparmi di una vita, i gioielli e ricordi più cari che in un attimo si volatilizzano. E i malviventi dimostrano di non avere nessuna pietà. L’ultimo colpo è avvenuto a Rocca di Papa, dove l’altro giorno la “banda dei vecchietti” ha superato se stessa: due giovani provenienti dalla Campania sono arrivati ad appostarsi di fronte all’ufficio postale dove era appena entrata una pensionata di 87 anni che erano riusciti a irretire, entrando a casa sua e impossessandosi di alcuni gioielli, tra i quali le fedi nuziali. Non contenta, la coppia di truffatori composta da Salvatore Patricelli, 23 anni, Francesco Vinciguerra, di 38, entrambi napoletani, l’aveva convinta a prelevare 3000 euro che l’anziana avrebbe consegnato loro per aiutare il nipote, vittima di un grave incidente. Tutto falso, ovviamente, e a sventare il colpo è stato il pronto intervento dei carabinieri, insospettiti dall’atteggiamento dei due.
I CONTROLLI
Un episodio che dimostra, come nonostante i corsi tenuti dalle forze dell’ordine in parrocchie, scuole e associazioni per sensibilizzare la cittadinanza, ci sia ancora molto da fare. Le gang specializzate sono più d’una, considerando il modus operandi spesso diverso: si va dai finti venditori a domicilio alle vittime di inesistenti incidenti che chiamano in causa un figlio, un fratello, un nipote. «È incredibile la loro fantasia e capacità di convincimento, sembrano davvero attori professionisti» sintetizza un investigatore.
L'ULTIMO RAGGIRO
Qualche settimana prima Mariella, 90 anni, era stata raggirata nel suo appartamento di piazza Mazzini a Marino. «Sono abilissimi - aggiunge un ufficiale dell’Arma - e fanno leva sulla psicologia degli anziani e sull’affetto che provano per nipoti e familiari». Così, la telefonata del finto nipote si è trasformata nel cavallo di battaglia di persone senza scrupoli, che approfittano delle fasce più fragili della società. Una tecnica che ha colpito di recente ad Ariccia: tra le ultime vittime, anche una 86enne che, ricevuta una telefonata da un sedicente nipote, ha consegnato a un presunto incaricato delle poste denaro e preziosi per 4000 mila euro, al fine di saldare un debito. Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, questo il copione recitato dai truffatori.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Ottobre 2022, 07:42
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