Un lungo interrogatorio. L’ex sindaco di Anzio Candido De Angelis martedì pomeriggio, ascoltato dai pm di piazzale Clodio che indagano su un presunto scambio di voti politico mafioso nella cittadina dello Sbarco, il cui consiglio comunale era stato già sciolto nel novembre del 2022, ha risposto a tutte le domande senza sottrarsi al confronto.
Anzio, mafia e scambio di voti: indagato l'ex sindaco De Angelis. Nei guai anche tre consiglieri
«Il mio assistito ha risposto a tutto intendendo chiarire la sua posizione e ha fiducia nella magistratura», ha sottolineato l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno lasciando la procura. Convocato dai pm Eleonora Fini e Giovanni Musarò il 12 aprile scorso, De Angelis tramite il legale aveva chiesto il termine a difesa, rinviando l’incontro e riservandosi un tempo adeguato per leggere le carte dell’inchiesta.
IL RUOLO
De Angelis ha ricoperto il ruolo di sindaco di Anzio dal ‘98 al 2008 e poi di nuovo dal 2018 fino allo scioglimento, con una parentesi in Senato. Nelle carte dell’inchiesta “Tritone” di carabinieri e Dda che portò all’arresto di 65 persone, a vario titolo, per ‘ndrangheta e droga.
LE CARTE
Sono indagati anche gli ex consiglieri Gualtiero “Walter” Di Carlo e Lucia Pascucci (che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere), Cinzia Galasso e Giuseppe “Pino” Ranucci, detto “il lombetto”, ex assessore ai Lavori pubblici. In “Tritone” Di Carlo e Perronace parlano di affidamenti sulla rete fognaria e lo stesso Di Carlo dice «devo parla» direttamente co Candido». La Galasso invece discute con Pasquale Perronace, zio di Davide ed ex consigliere comunale, di voti. Il marito di Lucia Pascucci, invece, risulterebbe dipendente della società per l’ambiente Camassa nell’orbita della ‘ndrina. Tutte circostanze ora al vaglio degli inquirenti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 21:35
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