Rieti, vaccini: si parte con AstraZeneca

Vaccini: si parte con AstraZeneca

di Raffaella Di Claudio

RIETI - Sono arrivate in provincia di Rieti 700 dosi del vaccino AstraZeneca e da questa mattina inizieranno le somministrazioni alle prime persone prenotate. I destinatari sono operatori sanitari, medici, farmacisti, biologi e veterinari under 55 che non abbiano patologie, siano iscritti agli albi professionali e non siano dipendenti del servizio sanitario pubblico. Oggi sono previste ben 100 somministrazioni. Appuntamento presso la sede del distretto 1, in viale Matteucci dalle 12 alle 17. Come nel caso di Pfizer e Moderna, anche l’AstraZeneca prevede un richiamo entro 20 giorni, ma lo stoccaggio e la conservazione sono più semplici da gestire visto che questo vaccino può essere tenuto in un normale frigorifero. L’avvio delle somministrazioni di AstraZeneca ha sviluppato una serie di polemiche, a livello regionale, con molti, anche medici, che ritenendolo meno efficace di Pfizer e Moderna, sono pronti a non vaccinarsi. «Prima che iniziasse il percorso vaccinale esistevano perplessità - spiega il medico di base Paolo Bigliocchi - ma oggi trovo una risposta ampia e convincente rispetto alle prenotazioni per le vaccinazioni e al numero di persone che si stano vaccinando. Il fatto che lo abbiano fatto gli operatori sanitari ha tranquillizzato i pazienti. C’è una volontà di vaccinarsi molto più diffusa di un mese fa.

Se potessimo cominciare a fare noi il vaccino sarebbe ancora più semplice, perché la rete già c’è ed è capillare sul territorio. Pfizer non siamo in grado di lavorarlo, mentre l’AstraZeneca sì. Però, se si innesca un dibattito sul suo funzionamento, si crea un clima di confusione che non è legato ai riscontri del vaccino, ma al dibattito stesso. Stando a quanto emerge e all’abbassamento del 64% dei contagi tra gli operatori sanitari vaccinati, il vaccino va fatto - sottolinea con forza Bigliocchi. - Bisogna smetterla con la storia del “tutti contro tutti” che ha caratterizzato dal primo momento la pandemia. La comunità scientifica non doveva fare comunicazione, ciò ha comportato confusione e una sovraesposizione individuale che ha fatto sì che tutti credessero a chi faceva loro più comodo». Torna cruciale il lavoro dei medici di base. «Siamo pronti a cominciare con le vaccinazioni di AstraZeneca sui più giovani - prosegue Bigliocchi - ma non si possono dare informazioni contrastanti sull’efficacia. Personalmente, sono pronto a partire. Nell’ultima riunione non erano moltissimi i colleghi ad aver dato la disponibilità a somministrarli, io credo, però, che vadano fatti e da parte nostra deve esserci massimo impegno. In Italia ci sono 40mila medici di base: se vaccinassero 500 persone ciascuno si raggiungerebbero numeri importanti».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 00:10
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