Autovelox, un'invasione: in viaggio sulla Gallipoli-Lecce, quattro impianti in pochi chilometri
di Vincenzo MARUCCIO
Riprendiamo il rettilineo, piede sull'acceleratore come fan tutti, ma senza esagerare. Curvone a sinistra e poi un rettilineo. Il sorpasso è ammesso, freccia a sinistra e si rientra subito a destra. Le ultime tecnologie di sicurezza lo consentono, ma niente novelli Schumacher. Un sospiro di sollievo: i nuvoloni all'orizzonte sembrano più innocui, ma non c'è neanche il tempo di "festeggiare": appena un chilometro e mezzo che già s'intravede un'altra pattuglia sul ciglio della strada. Si rallenta tutti insieme, segnale inequivocabile. Prevale l'azzurro questa volta: un'Alfa Romeo della polizia stradale e la fotocamera sul piedistallo pronta per "scattare". E son già due in un fazzoletto di pochi chilometri. Tutti con il piede con il freno, anche quelli che i 100 km orari se li sognano. Un anziano in Fiat, forse, esagera: la paura fa "novanta", ma lui si ferma alla metà e bisogna stare attenti per evitare un tamponamento.
Pericolo scampato, dunque: ormai così si ragiona nella provincia "regina" degli autovelox dove sulla carta ne potrebbero spuntare altri 25 prima dell'estate con i sindaci impegnati più a firmare richieste di nuovi impianti che a garantire asili nido e servizi sociali. Neanche il tempo di premere sull'acceleratore. Non è finita. Termina Sannicola, comincia Galatone e c'è un'altra piazzola di sosta. La terza in appena 5 chilometri, anch'essa puntualmente "occupata": un'altra pattuglia della Municipale per gli indisciplinati over 90 kmh. Se non è un record poco ci manca: una "serialità" che così intensa non si era mai vista, più autovelox che stazioni di servizio, più "fotografi" che vigili (ma non per colpa loro, sia chiaro).
Che i Comuni si mettano d'accordo, almeno: un giorno ciascuno o, in alternativa, su carreggiate diverse. Basterebbe telefonarsi la mattina per allontanare ogni sospetto di effetto-cassa. Viene da pensare alle motivazioni dei sindaci che si "giustificano" invocando la sicurezza a prescindere dall'incidentalità delle strade in questione: ora la Prefettura di Lecce vuole vederci chiaro e chiede di integrare i dati prima di confermare (o, addirittura, aumentarne il numero) gli impianti. Aspettiamo, fiduciosi, gli esiti.
Viene da pensare agli ultimi dati Aci: la maggiore causa degli incidenti - per il 15,4% - è la guida distratta, poi il mancato rispetto di precedenza o semaforo che vale il 14,3%. Solo più dietro, al terzo posto, la velocità che conta per il 10% degli incidenti. Percentuale in buona parte riferita alle strade comunali e provinciali.
Viene da pensarci, ma è meglio non distrarsi: imboccato il lungo rettilineo verso il capoluogo, è già lì che ci aspetta un altro autovelox installato qualche mese fa all'altezza dello svincolo per Collemeto. Macchinette fisse questa volta e segnalate (timidamente) dai lampeggianti 800 metri prima. Magra consolazione in attesa di arrivare a Lecce. Un sospiro di sollievo, finalmente. Anche questa volta l'abbiamo scampata. Ma domani?
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Giugno 2023, 16:26
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