LEGGI ANCHE Pensioni d'oro, taglio sopra i 4.000/5.000 euro Di Maio: «Sono un privilegio rubato»
Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico dice quindi "no" alla cosiddetta 'link tax' parlando di «due articoli che potrebbero mettere il bavaglio alla rete». E aggiunge: «Ci opporremmo con tutte le nostre forze, a partire dal Parlamento europeo» e, se la direttiva dovesse essere rimanere così com'è, «siamo anche disposti a non recepirla». Sul decreto dignità «stiamo lavorando. Questa settimana sarà in Consiglio dei ministri», ha poi annunciato Di Maio, indicando inoltre che il tavolo sui rider sarà invece «all'inizio della prossima settimana». La relativa norma, dunque, intanto resta fuori. Poi visto che, ha sottolineato, «ci sono 60 giorni per la conversione del decreto, se il tavolo va male, metto la norma con un emendamento».
La precisazione della Ue. La riforma Ue del copyright, in particolare l'articolo 13 sui contenuti caricati dagli utenti «non è 'censura' e non costituisce un obbligo di monitoraggio generale, come confermato dai servizi legali». E quanto all'articolo 11 «non è questo il caso» di una tassa sui link, in quanto «la Commissione ha messo in chiaro» che «i diritti proposti per gli editori non impatteranno sulla capacità della gente di fare link ai siti dei giornali online». Così una portavoce della Commissione dopo le dichiarazioni del vicepremier Di Maio.
Parlando all'assemblea di Confartigianato, Di Maio ha affrontato diversi argomenti.
I VITALIZI
Di Maio è intervenuto sulla questione dei vitalizi parlando all'assemblea di Confartigianato. «La Camera è pronta ad abolire i vitalizi per gli ex parlamentari e io a fare una legge sulle pensioni d'oro» ha detto. «Diranno che sono pochi soldi: io non credo siano pochi soldi ma diciamo che lo Stato che in passato ha tolto ai cittadini per dare privilegi, oggi toglie i privilegi per dare ai cittadini e questo aiuta molto di più di tante norme impositive».
L'EUROPA E IL MADE IN ITALY
«Non possiamo più pensare che a livello europeo si facciano regolamenti, direttive e raccomandazioni sui modelli delle imprese degli altri paesi che non hanno con noi similitudini. Il nostro tessuto produttivo è un unicum. Le nostre aziende piccole hanno fatto il Made in italy e hanno prodotto dell'eccellenze. Non dobbiamo combattere il fatto che le nostre imprese siano piccole ma vederle come la nostra principale risorsa». Le normative a livello europeo e in particolare quelle che riguardano gli appalti pubblici, aggiunge Di Maio, «non hanno tenuto presente che cosa fosse l'Italia a livello produttivo». Proprio per questo, la cosa «più importante a livello europeo è rimettere le piccole imprese al centro della nostra normativa. La questione dei migranti è solo l'antipasto delle nostre battaglie a livello europeo. Dobbiamo proteggere il nostro tessuto produttivo», conclude.
BUROCRAZIA E POVERTA'
«Sulla otta alla burocrazia e sulla lotta alla povertà per me si gioca il futuro di questo governo.
O si ottengono risultati il prima possibile o non ha senso tirare a campare». Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio nel suo intervento a Confartigianato. «Ai parlamentari dico: fate poche leggi ma buone e abolitene tante che non servono. Ogni volta che si fa una nuova legge bisogna indicare due o tre leggi inutili da abolire, questo ci può aiutare molto».
AIUTI STATALI
«Con la norma sulle delocalizzazioni, vogliamo stabilire un principio: ogni forma di aiuto statale che finisce, di ogni tipo, nelle casse di un'azienda multinazionale che delocalizza o ce li ridai, con gli interessi anche del 200% o da qui non te ne vai. Le norme che c'erano non hanno nulla a che vedere con quella che stiamo facendo noi nel decreto dignità». Lo dice Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo, all'assemblea di Confartigianato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Giugno 2018, 12:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA