Cultura del made in Italy. Lunga esperienza, soprattutto nel pret-a-porter, da Prada a Dolce & Gabbana, fino a Valentino. E giovane età, ideale per dialogare in modo più fresco con le nuove generazioni, cogliendone aspettative, fantasie, priorità, ovviamente nel rispetto della storia della griffe. Sabato De Sarno, 39 anni, sarà il nuovo direttore creativo di Gucci. Lo stilista di origini napoletane prenderà, dunque, appena esauriti gli obblighi nel ruolo attuale con Valentino, il posto lasciato da Alessandro Michele, quando lo scorso novembre, via Instagram, annunciò l'addio alla Maison: «Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere», scrisse. Una questione di filosofia, che per gli esperti non sarebbe estranea a un rallentamento di crescita del fatturato, che lui stesso aveva contribuito a far volare, e al bisogno di rinnovare sguardo e design. Dopo due mesi di voci e supposizioni - tra i nomi ricorrenti, Maria Grazia Chiuri, ora da Dior, e Jonathan Anderson, da Loewe - ieri, a sorpresa, su Instagram, Kering e Gucci hanno annunciato l'investitura ufficiale: De Sarno guiderà l'Ufficio Stile della Maison, riportando a Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci, «con la responsabilità di definire ed esprimere la visione creativa del marchio nelle collezioni donna, uomo, nella pelletteria, negli accessori e nella categoria lifestyle».
LA REAZIONE
Lo stilista si dice onorato: «Sono orgoglioso di entrare a far parte di una Maison con una storia e un patrimonio straordinari, che nel corso degli anni ha saputo accogliere e custodire valori in cui credo. Sono emozionato ed entusiasta di dare il mio contributo al brand attraverso la mia visione creativa». La sua prima collezione si potrà vedere in occasione della Settimana della Moda Donna di Milano, a settembre. L'attesa è già forte. Il suo nome, noto agli addetti ai lavori, non lo è al grande pubblico. E forse anche questo, secondo la Maison, è un valore aggiunto. L'esperienza c'è: dall'esordio da Prada, appunto, nel 2005, è passato a Dolce & Gabbana e, nel 2009, a Valentino, dove è arrivato fino alla nomina di fashion director delle collezioni maschili e femminili, diventando il braccio destro di Pierpaolo Piccioli. Ma c'è anche un talento da esplorare. Insomma, è una scommessa. E, proprio per questo, paradossalmente, è quasi una tradizione.
I PRECEDENTI
Fu una sorta di scommessa Alessandro Michele, alla sua nomina nel 2015, anche se da tredici anni lavorava per la Maison. E prima lo fu Tom Ford, scoperto a inizio anni Novanta da Dawn Mello, tra le principali artefici del rilancio del marchio da fine anni Ottanta. E non solo.
Largo, allora, a una rilettura dei valori - di ieri e oggi - della Maison, valorizzando il passato, ma puntando su dettagli contemporanei per conquistare anche altre frontiere e target. Francois-Henri Pinault, presidente e Ceo di Kering, ricordando i centodue anni di storia di Gucci, ha ribadito vocazione e tensione del brand, a creare «prodotti e collezioni altamente desiderabili e a contribuire con una prospettiva unica e contemporanea al lusso moderno». De Sarno dovrà proporre un'idea - con radici forti - del lusso del domani, sia chiaro da desiderare oggi. Non una sfida da poco. Molto è ancora da dire, naturalmente, e, soprattutto da mostrare.
I MODELLI
La prima collezione illustrerà la visione creativa dello stilista - tra i suoi modelli, Gianni Versace - nonché, di fatto, gli obiettivi della Maison e probabilmente farà chiarezza anche sulle motivazioni, filosofiche o economiche che siano, della rottura di Alessandro Michele. E sì che ora è proprio lui il modello da superare, ma non tradire. È associata alla sua direzione, infatti, la visione della moda Gucci all'insegna della fluidità di genere e della diversità come valore, senza trascurare il gusto per la provocazione. Un'estetica definita, da cui pare difficile e rischioso tornare indietro, che, perciò, dovrà essere ribadita in modo nuovo. «Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori», ha affermato Michele, nel suo addio. E chissà, magari, ha anticipato la nuova linea.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Gennaio 2023, 07:32
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