«Stress», ma era un aneurisma Ragazza muore di malasanità

Lorena Loiacono
«Mi scoppia la testa» e poi muore. Aveva appena 14 anni, la giovane morta a Roma il 6 novembre scorso per un aneurisma. Ma per i medici era solo stress e la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo, per ora contro ignoti. La famiglia chiede giustizia, vuole sapere se ci sono eventuali responsabilità all'ospedale Pertini dove la ragazza è stata trasportata dopo aver iniziato a perdere bava e sangue dalla bocca.
La ragazzina si è sentita male a scuola il 4 novembre, al liceo Orazio, poco dopo le 8.30: secondo una prima ricostruzione arrivata dalla Asl Rm2, avrebbe iniziato a perdere bava e sangue dalla bocca ed è stata così trasportata in ambulanza al Pertini. La ragazza arriva al Pertini alle 9.05 dove, su insistenza della mamma e dopo oltre due ore in cui i medici parlavano di stress, viene effettuata una tac che rileva un aneurisma. La risposta arriva «alle 11.26», di lì a pochi minuti viene allertato il neurochirurgico di guardia del Bambino Gesù «che chiede di contattare il Pronto soccorso del Bambino Gesù per il trasferimento, dal momento che il Pertini non è dotato di neurochirurgia».
Alle 12.08 viene data indicazione per l'intubazione della 14enne, che avviene alle 12.22, mentre alle 12.12 il pronto soccorso del Bambino Gesù dà la disponibilità di un posto letto in rianimazione. Alle 12.40 parte l'ambulanza con anestesista a bordo». Ma anche in questo passaggio, in pieno allarme, c'è qualcosa che probabilmente non va come dovrebbe andare: «Non viene utilizzato un elisoccorso - racconta l'avvocato della famiglia Giuseppe Rombolà - ma la ragazza viene trasferita in ambulanza. Un viaggio durato circa un'ora. La giovane è arrivata in condizioni disperate e subito sottoposta ad intervento chirurgico per cercare di far defluire il sangue. Nonostante tutti i tentativi fatti la ragazza muore».
La Procura di Roma ha avviato un'indagine per omicidio colposo per ora contro ignoti, mentre la ministra alla salute Lorenzin ha inviato una task force e la Regione Lazio ha richiesto ad Ares118 e all'Ospedale Bambino Gesù un dettagliato audit clinico.
L'autopsia rileverà maggiori dettagli, ma intanto genitori e amici non si danno pace.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Novembre 2017, 05:00
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