MESTRE - Si è salvato perché non li ha seguiti dentro al parco di Bissuola, come avrebbero voluto. Un ragazzo è finito all'ospedale per le botte prese da un branco di forsennati vicino alle scuole che frequenta, ma le ferite e gli ematomi guariranno nel giro di un po' di giorni; se fosse entrato con loro al parco, invece, forse l'esito della brutale aggressione sarebbe stato diverso, molto più grave. L'istinto lo ha protetto. Fuori delle scuole superiori era pieno di gente, ragazzi che uscivano per andare a casa, finite le lezioni, professori che avevano finito la giornata d'insegnamento, passanti che riempivano le strade della zona. È così che quando è scoppiata la violenza, dopo pochi istanti durante i quali alcuni degli aggressori avevano preso da parte lo studente, molti se ne sono accorti: insegnanti e passanti sono intervenuti per fermarli e soccorrere la vittima. Giochi da ragazzi? No, passatempi da adolescenti perduti prima di diventare adulti.
DIECI MINUTI FOLLI
Una decina di minuti, nei giorni scorsi, che molti ricorderanno per un po' per poi rimuovere le immagini e le voci e sostituirle con altri video del giorno postati a milioni sui social. Anche questa aggressione, infatti, è finita su internet, non foss'altro perché i bulli della nuova baby-gang che gira per Carpenedo si sono ripresi mentre attaccavano: si riguarderanno tra di loro per farsi belli, come i pavoni e per guadagnare più stima del capobranco, ma condividono anche col resto del mondo. Chi farà fatica a dimenticare, anche perché gli avvenimenti senza spiegazione restano impressi, è la vittima. «Mio figlio è sotto choc, ha una brutta botta sul viso oltre a quelle sul resto del corpo. - racconta la madre che non sa capacitarsi di quel che è accaduto, di come un ragazzo possa rischiare la vita andando a scuola, e non a causa del traffico ma di una violenza cieca senza motivo - Quel che gli brucia, oltre alle percosse, è l'oltraggio subito proprio di fronte a tutti i compagni e gli altri studenti che frequenta ogni giorno».
LE CAUSE
C'è un solo episodio che potrebbe far pensare a un qualche collegamento con l'attacco: alcuni giorni prima un ragazzo di origine turca aveva incrociato la vittima e gli aveva chiesto «hai paura dei turchi?». Lui, quasi soprappensiero, ha risposto di no. In effetti perché dovrebbe aver paura dei turchi in generale, come dei ragazzi di qualsiasi altra nazionalità? Che, forse, abbiano voluto mostrargli, invece, che deve aver proprio paura dei turchi? Un'idiozia, come motivazione, se davvero fosse questa, che si aggiunge all'idiozia dell'aggressione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Febbraio 2024, 16:49
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