Barista rovinato per usura, arrestato un ex campione di pugilato legato ai Casamonica
di Angela Camuso
I carabinieri hanno appurato che Domenico Spada e i suoi familiari avevano esteso i confini delle zone finite sotto il loro controllo grazie all’alleanza coi Casamonica, l’altro potente clan di zingari da trent’anni sulla scena criminale capitolina e da sempre a fianco di quegli ex componenti della banda della Magliana specializzati nei reati finanziari.
La vicenda per cui l’ex pugile Spada, abitante ad Albano, è stato arrestato riguarda il caso del proprietario di un bar sulla via Tuscolana, zona tradizionalmente controllata dai Casamonica. Il malcapitato, un 40enne romano, dopo che nel 2011 la banca gli aveva negato un prestito per poter rilevare il bar, si era rivolto a una donna della famiglia Casamonica ottenendo dal clan 20.000 euro. Somma lievitata in breve tempo, avendo gli usurai applicato un tasso di interesse pari all’800% circa. Sempre più strozzato, il barista si era trovato ad avere a che fare con Domenico Spada e con suo padre che - qualificandosi come emissari dei Casamonica - l’hanno costretto a pagare quasi 600mila euro anche attraverso la minaccia di punizioni fisiche.
Oltre ad incassare tutti i proventi dell’attività del bar - dove, nel frattempo, la vittima da titolare era divenuto, di fatto, un semplice dipendente – gli strozzini avevano costretto il poveretto anche a una finta vendita di una sua villa ad Albano, in realtà passata nelle mani degli zingari gratuitamente. Gli inquirenti sono certi dell’esistenza di numerose altre vittime del gruppo che ora si spera vengano allo scoperto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Novembre 2014, 08:37
