Roma, palazzina al flaminio: un boato poi il crollo.
La procura indaga per disastro colposo

Roma, palazzina al flaminio: un boato poi il crollo. La procura indaga per disastro colposo

di Michela Allegri e Alessia Marani
ROMA Lo scenario è surreale, come se il bombardamento che si attendeva negli anni della Guerra (il palazzo di cemento e mattorni era stato inaugurato nel '39 con tanto di scantinati-bunker) fosse arrivato con quasi 80 di ritardo: sventrati gli ultimi tre piani del condominio al 70 del Lungotevere Flaminio che fa angolo con piazza Gentile da Fabriano. Sull'asfalto pezzi enormi di cemento venuti giù, quattro automobili distrutte. Il lungotevere tra largo Sarti e Ponte Duca d'Aosta chiuso al traffico (riaprirà stamani) e un via vai infinito di curiosi che si fanno selfie, telefonano a casa o agli amici per dire: «Incredibile, mai vista una cosa del genere».
EROI Una Smart azzurra, sventrata, è rimasta in mezzo alla strada, chi la stava spostando è vivo per miracolo. Così come i tre vigili del fuoco eroi e un carabiniere che erano rientrati nel palazzo per prendere delle medicine necessarie a un inquilino: hanno sentito gli scricchiolii, poi come dei colpi d'arma da fuoco dei piloni di ferro del cemento che si sganciavano uno dietro l'altro, ce l'hanno fatta per un soffio a uscire dall'androne e ad abbracciare i colleghi, mentre alle loro spalle mezzo palazzo si sbriciolava. Alle 3,30 della notte l'inferno. «Abito alla scala accanto - racconta Gianni Di Stefano - dormivo, ho sentito un boato impressionante, ho pensato a una bomba, a un attentato. Mi sono affacciato: una nube di polvere gialla e odore di gas». Nello schianto al suolo, infatti, è stata danneggiata anche una tubatura del gas che in giornata è stata riparata. Per precauzione all'intero isolato è stata tolta anche la corrente e l'acqua. L'unico rifornimento possibile al “nasone” sulla piazza.

SFOLLATI L'allarme era scattato intorno alla mezzanotte e mezza. Haagea che è in affitto al settimo piano, dapprima è convinta che ci siano i ladri: «Ho sentito dei rumori, prima più deboli poi sempre più forti. Poi ho visto le crepe». Parte l'sos a 112 e 115. Ai pompieri ci vuole poco per capire che il crollo è imminente. I condomini vengono svegliati uno a uno. Si mette in moto anche la protezione civile che porta un bus su cui accogliere gli sfollati. Paola e una sua amica decidono di pagarsi un albergo vicino dove passare la notte, con loro anche il gattino Dudù. Altri si fanno ospitare da parenti e amici, solo una coppia di anziani è ospite del Comune: «Ci volevano portare a Torrenova - dice Marco - abbiamo detto di no». Ieri pomeriggio sopralluogo del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca che ha elogiato «il gioco di squadra» nei soccorsi. «La macchina è scattata immediatamente - ha detto - Questo significa pronto intervento, efficienza e soccorso pubblico».

LE INDAGINI La Procura al momento ha aperto un fascicolo per disastro colposo e dato mandato ai vigili del II Gruppo di acquisire in Municipio tutti gli atti relativi ai lavori di ristrutturazione, al terzo e soprattutto al quinto piano. Indagano il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e il pm Antonella Nespola. Nei prossimi giorni sarà nominato un consulente (un ingegnere) che dovrà stilare una relazione e ricostruire le dinamiche del crollo. Nel caso in cui fosse stato provocato da manovre errate durante i lavori di ristrutturazione, le ditte potrebbero finire indagate. Ovviamente rischierebbero anche altre conseguenze se emergesse che i permessi non erano a norma.


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Gennaio 2016, 20:48
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