Nozze gay, Marino annuncia: "Avviato l'iter
per riconoscere i matrimoni contratti all'estero"

Nozze gay, Marino annuncia: "Avviato l'iter ​per riconoscere i matrimoni contratti all'estero"

di Flavia Scicchitano
Dopo il varco aperto a Bologna anche la Capitale si schiera a favore della trascrizione dei matrimony gay celebrati all'estero.

L'annuncio stato dato ieri dal sindaco di Roma, Ignazio Marino: Ho chiesto ai partiti politici e al presidente dell'Assemblea capitolina, Mirko Coratti, che si avvii il processo per il riconoscimento dei matrimoni contratti all'estero di etero e omosessuali di coppie che si trasferiscono a vivere qui – ha comunicato - perch penso sia una normale procedura di civilt.





Una presa di posizione che supera, dunque, le polemiche scaturite dalla decisione adottata da Virginio Merola, il sindaco del capoluogo emiliano dove lunedì sono stato trascritte per la prima volta le nozze di Rebecca Hetherimgton (contrari il prefetto di Bologna che ha chiesto al Comune di ritirare il provvedimento perché non previsto dall'ordinamento italiano e l'ala del centrodestra). Ma che, in ogni caso, non può prescindere da un intervento del Parlamento: «È chiaro che ci sono altre azioni che devono essere fatte nel nostro Paese – ha aggiunto Marino - Insieme alla Grecia siamo l'unico Paese dell'Unione europea a non avere una legge sulle unioni civili. Davanti a una situazione di così grave ritardo è importante che il Parlamento doti al più presto il Paese di una legge».



Parole accolte con grande entusiasmo innanzitutto dal portavoce del Gay center, Marrazzo: «Anche dal sindaco di Roma Ignazio Marino arriva una presa di posizione forte e chiara sul riconoscimento dei matrimoni gay trascritti all'estero. A lui e ai sindaci di Bologna e Napoli invieremo la tessera del Gay Center. Lo faremo con tutti i sindaci che apriranno registri e trascriveranno i matrimoni all'estero. Vogliamo fare una lista di sindaci coraggiosi che stanno colmando un vuoto normativo e lanciando una sfida politica».



«E' un'ottima notizia – ha fatto eco il presidente di Arcigay Roma, Chiattelli - il messaggio più forte che la Capitale può dare alla politica perché approvi quanto prima la norma per riconosce le unioni per le coppie lesbiche e gay». E dal gruppo capitolino Sel arrivano i primi chiari segnali di condivisione: «Abbiamo già presentato una mozione in Assemblea capitolina: l'atto impegna sindaco e giunta a emanare un'apposita direttiva con cui disporre che il servizio anagrafe, stato civile ed elettorale di Roma Capitale, possa trascrivere gli atti attestanti la celebrazione di matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Settembre 2014, 08:41
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