Ostia, la Uil denuncia: "La sala operatoria del
Grassi costata 500 mila euro ora è abbandonata"

Ostia, la Uil denuncia: "La sala operatoria del ​Grassi costata 500 mila euro ora è abbandonata"

di Lorena Loiacono
Praticamente uno sgabuzzino. In cui scatoloni e vecchie scope restano a prendere polvere. Cos stata mortificata la sala operatoria di radiologia interventistica dell'ospedale Grassi, ad Ostia. Non una sala operatoria qualunque, che sarebbe comunque grave, ma una delle pi attrezzate e moderne di Roma.





Resta chiusa da anni, in attesa di essere sistemata, ridimensionata a ruolo di magazzino in cui accatastare vecchi televisori e arredi da buttare. La denuncia parte dall'osservatorio sulla sanità della Uil Roma e Lazio: «Quella sala - spiega Paolo Dominici, il segretario regionale con delega alla sanità - è stata per cinque anni esempio di eccellenza. Due anni fa però è stata chiusa perché qualcuno si è accorto che non corrispondeva alle norme di sicurezza. Questa mattina (ieri, ndr.) abbiamo trovato un costosissimo letto operatorio cardiologico coperto da un pezzo di scrivania, un televisore, fascicoli vari. Lo spazio della sala che includeva la sala risveglio, il bagno e la sala lavaggio chirurgico è completamente occupato da scatoloni di pellicole e altro. Si tratta di un vero spreco di denaro pubblico: la sala è costata circa 500 mila euro».



Uno sgabuzzino raccogli polvere, da mezzo milione di euro. Ma la vera denuncia, oltre allo spreco di denaro pubblico con buona pace di tagli alla sanità e risparmi da spending review sul personale, riguarda soprattutto l'assistenza sanitaria. Quella sala operatoria, infatti, era l'unica nel suo genere in tutto il quadrante sud di Roma. E la mancanza si fa sentire. L'ospedale Grassi infatti, per correre ai ripari, effettua gli interventi più urgenti nel reparto di emodinamica. Per tutto il resto, si va ad incrementare le lunghe liste d'attesa degli altri ospedali capitolini. Ed è così che la sanità va in tilt, abbandonando i suoi pazienti. «Chiediamo alla Regione Lazio - dichiara Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil Roma e Lazio - di intervenire affinché situazioni come quella dell'ospedale Grassi non siano più tollerabili. Occorre eliminare gli sprechi e far emergere le eventuali responsabilità. Il primo problema è il rientro del deficit sanitario, però non dobbiamo dimenticare che negli ultimi anni sono aumentate del 3% le spese per le assicurazioni sanitarie e del 2% quelle per le attrezzature e gli apparecchi terapeutici».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Ottobre 2014, 11:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA