Mafia Capitale, il maggiore dei Ros: "Legami
forti tra criminalità, imprenditoria e politica"

Mafia Capitale, il maggiore dei Ros: "Legami ​forti tra criminalità, imprenditoria e politica"

di Davide Manlio Ruffolo
È andata in scena ieri, nell'aula bunker di Rebibbia, l'audizione del primo testimone di Mafia Capitale. Si tratta del maggiore dei Ros Rosario Di Gangi, chiamato dai pubblici ministeri a ripercorrere i passaggi dell'inchiesta “Mondo di mezzo” che ha portato al processo, con rito immediato, di 46 imputati.


Dalle prime intercettazioni di settembre del 2012 attraverso le quali è stato possibile mettere in relazione Carminati e Buzzi, ai luoghi frequentati dai loro sodali. Elementi che hanno dato un forte impulso all'inchiesta che, spiega il maggiore Di Gangi, lasciava presagire «l'ipotesi di reato di associazione mafiosa». Lo si evince, secondo lui, dall'intercettazione ambientale, del 14 gennaio del 2013, avvenuta all'interno dell'Audi A1 in uso a Carminati, al cui fianco sedeva Agostino Gaglianone.

In questa occasione, spiega Di Gangi, «Carminati fa riferimento agli interessi imprenditoriali connessi all'esecuzione di lavori e altro, nell'ambito di commesse pubbliche, riferendo anche di altre persone coinvolte quali Testa, Gramazio, Buzzi e Pucci, specificando l'intento di riunirle all'interno di un qualcosa che è finalizzato ad uno scopo comune».

Subito dopo il maggiore dei Ros ha ribadito l'esistenza di un «mondo di sopra fatto di colletti bianchi, uno di sotto legato alla malavita, e uno di mezzo che è dove si elaborano delle sinergie». Così nell'indagine sono stati individuati «tre settori distinti, uno che potremmo chiamare criminale in senso stretto, uno imprenditoriale e uno dedito alla penetrazione del settore politico per condizionare le decisioni delle istituzioni pubbliche romane al fine di orientare gli appalti e le commesse pubbliche alle proprie imprese».

Poi Di Gangi ha raccontato i trucchi usati dai sodali per comunicare, con alto livello di sicurezza, attraverso «utenze dedicate, intestate a persone inesistenti o a extracomunitari, fornite e distribuite da Carminati che ne disciplinava anche l'utilizzo facendo in modo che queste interagissero esclusivamente tra di loro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2015, 08:14
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