Fonte Nuova, 38enne morta carbonizzata
in un container: interrogato il compagno

Fonte Nuova, 38enne morta carbonizzata ​in un container: interrogato il compagno

di Silvia Mancinelli
ROMA - Distesa nel container dove vivevano, ormai distrutto dalle fiamme. Il corpo carbonizzato, quasi irriconoscibile. Così ieri mattina Viorel I., un romeno di 50 anni, custode del maneggio San Salvatoretto a Fonte Nuova, ha trovato Carmen I., la compagna 38enne. La donna, sua connazionale, sarebbe stata avvolta dalle lingue di fuoco mentre dormiva. Almeno questo il racconto fornito ai carabinieri di Monterotondo impegnati nelle indagini dall'uomo, già noto per i suoi problemi con l'alcol.


E' stato proprio lui intorno alle 9 a dare l'allarme, quando ormai le fiamme si erano spente. Ha visto la sua casa bruciare ma, forse ubriaco, non ha chiamato i soccorsi prima delle 9 del mattino. Ascoltato dai militari agli ordini del Capitano Salvatore Ferraro, ha ipotizzato come all'origine del rogo possa esserci una stufetta a legno, solitamente utilizzata dai due per scaldarsi. Al momento gli investigatori non escludono niente, neppure l'incendio appiccato per coprire un omicidio. Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte e a chiarire se sia avvenuta a causa o prima del rogo.

Al vaglio dei militari anche l'alibi del compagno della vittima, assente la notte tra sabato e domenica, quando l'incendio ha distrutto il container. Non è escluso che il 50enne, una vita ai margini, possa essersi messo in salvo già stordito dall'alcol, “dimenticando” la moglie all'interno. Solo rinvenuto dal sonno dopo la sbornia, col sole ormai alto, ha avvertito i carabinieri. Ma le fiamme, spentesi da sole, avevano già bruciato la donna. I cavalli, chiusi nelle loro stalle, non sono stati feriti. Sul caso indaga il dottor Filippo Guerra, della Procura di Tivoli.
Domani l'autopsia della vittima all'istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli.

L'episodio ricorda quello avvenuto il 15 gennaio del 2007 in un container lungo la via Cristoforo Colombo, a Casalpalocco, dove Maria Dobrida, una 55enne romena, venne trovata carbonizzata dal marito. La donna, come la 38enne morta ieri, viveva nel locale all'interno di un deposito di attrezzature edili dove il compagno lavorava come custode. Fu l'autopsia a ribaltare l'ipotesi del rogo appiccato allo scopo di suicidarsi: nei polmoni della vittima neppure la minima traccia di fumo. Massacrata a bastonate e strangolata, la 55enne venne abbandonata nel letto ormai prima di vita dall'amante e da un complice – suoi connazionali – poi arrestati. Stanco della pressione di una relazione clandestina non più tollerata, il 34enne arrestato insieme al “socio” più giovane, uccise la donna appiccando il fuoco nel tentativo di distruggere ogni indizio a suo carico.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Gennaio 2016, 11:46
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