Finanziamento illecito, Alemanno rinviato a giudizio: processo a luglio 2016

Finanziamento illecito, rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Roma, Alemanno: «Il giudice certificherà mia innocenza»

di Davide Manlio Ruffolo
L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il 5 luglio del 2016, dovrà presentarsi in tribunale per difendersi dall'accusa di finanziamento illecito. Questo quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari che, per la stessa vicenda, ha rinviato a giudizio anche altre 7 persone fra cui Giuseppe Verardi (manager della società Accenture) e Fabio Ulissi (podologo e stretto collaboratore dell'ex sindaco).





Gli altri indagati, tutti dipendenti e funzionari di società coinvolte, sono: Francesco Gadaleta, Roberto Sciotino, Massimo Alfonsi, Sharon Di Nepi e Angelo Italiano. Luca Ceriani (manager della Accenture), invece, ha optato per un patteggiamento a 12 mesi di carcere. La vicenda risale al 2010 quando la società di consulenza Accenture, quest'ultima collaborante con il comune di Roma, attraverso un'indagine interna, scoprì un giro di false fatturazioni da 30mila euro. La Procura di Roma, ricevuta denuncia, iniziò le proprie indagini dalle quali emerse che le false fatturazioni sarebbero servite a finanziare un falso sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici dietro al quale, in realtà, si celeva «un'operazione di marketing politico» in favore dell'ex presidente della regione Lazio, Renata Polverini (inizialmente indagata e, successivamente, archiviata), e della sua lista, risultata vincente, nella quale figurava Isabella Rauti, moglie dell'ex sindaco. Proprio la presenza della moglie di Alemanno spinse il gup Costantino De Robbio a definire l'ex sindaco come il “regista occulto dell'operazione”.



Nel frattempo Alemanno ha chiarito: «L'aiuto a mia moglie? Era un'accusa contenuta nell'avviso di garanzia ma non si può dare per scontato che il gip l'abbia accolta visto che manca la motivazione non ho mai sollecitato o ricevuto un finanziamento illecito. Questa è una vicenda marginale di cui non potevo verificare gli adempimenti di legge perché non riguardava una mia campagna elettorale. Per orientamento della Cassazione i rinvii a giudizio non entrano più nel merito delle accuse. Sarà il giudice monocratico a certificare la mia totale innocenza».



Di diverso avviso l'avvocato Roberto Mini, in rappresentanza di “Asso Consum”, che ha dichiarato: «La costituzione di parte civile di Asso Consum è basata nell'interesse dei Cittadini ad essere amministrati con la massima trasparenza. Nel processo si valuterà anche l'eventuale danno subito dalla cittadinanza».
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Marzo 2015, 09:23