Fatebenefratelli, domani incontro in Prefettura
per scongiurare lo sciopero del personale


di Lorena Loiacono
Corre come un fiume in piena l'agitazione del personale medico del Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina, diretto verso lo sciopero da qui a dieci giorni. Ieri l'ennesima riunione di fuoco, chiusa con un nonnulla, tra sindacati e propriet. Ed domani pomeriggio si replica, in Prefettura, per un tentativo di conciliazione. Impresa non da poco, dopo mesi di proteste e manifestazioni in tutela degli oltre mille dipendenti senza contare l'indotto per centinaia di posti di lavoro.





Ad assediare l'incontro, a cui saranno presenti sindacati Cgil, Cisl e Ugl, la proprietà e i dirigenti della cabina di regia della Regione Lazio, anche tutti i lavoratori del nosocomio, radunati in sit-in su piazza Santi Apostoli. Sul piatto della trattativa ci sono la crisi economica da 270 milioni di euro e i 14 milioni di tagli in tre anni, sugli stipendi del personale, e un piano di rilancio che, per i sindacati, non c'è. «Si tratta – spiega Antonino Cuozzo, Cisl fp sanità privata - di decurtare per il primo anno lo stipendio dei lavoratori del 20%.



Inaccettabile, così come quel piano esuberi presentato mesi fa con 200 unità in meno. Siamo pronti a trovare una soluzione ma non accetteremo accordi da lacrime e sangue: una data utile per lo sciopero, infatti, potrebbe essere anche per il 22 settembre prossimo». Intanto nell'ospedale sul Tevere c'è già chi parla di contratti di solidarietà, per scongiurare la perdita del posto di lavoro, e di presidi fissi in strada: «I romani devono sapere cosa sta accadendo – lamentano i lavoratori in assemblea – il Fatebenefratelli non può affondare».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 10:56
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