Battistini, il 17enne pirata rom
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Battistini, il 17enne pirata rom a processo dal 14 ottobre

di Davide Manlio Ruffolo
Una folle corsa per sfuggire ad una volante che li inseguiva, poi l'impatto con 9 persone nel quale, lo scorso 27 maggio in via Mattia Battistini, perse la vita una donna filippina. Fatti per i quali è stato disposto il giudizio immediato, con l'accusa di omicidio e lesioni personali gravissime, nei confronti del 17enne che era alla guida del veicolo.





Il processo si terrà il prossimo 14 ottobre in un'aula del Tribunale dei Minori di Roma. Stralciata, invece, la posizione della fidanzatina 17enne. Per gli stessi fatti, il pm Letizia Golfieri continua ad indagare sulle eventuali responsabilità delle altre due persone che si trovavano a bordo della vettura. Si tratta del 19enne fratello del giovanissimo, per il quale è ipotizzato il reato di concorso, e del padre dei due che, fanno sapere gli inquirenti, risulta “attenzionato” ma non indagato. Quel giorno la Lancia Lybra, guidata dal minorenne, procedeva zigzagando nel traffico di Boccea.



Un comportamento che non passò inosservato ad una Volante della polizia che intimò l'alt. Inutile. Una volta all'incrocio fra via dei Monti di Primavalle e via Mattia Battistini, l'auto lanciata a 180 km/h non lasciò scampo alla 44enne di origini filippine e causò il ricovero, con codice rosso, di altre 3 persone tra le 9 complessivamente travolte. Ma nemmeno questo arrestò la folle corsa del veicolo che proseguì fino a via di Monte Spaccato dove venne raggiunta e fermata dalla volante.



Ancora una volta, però, gli occupanti, ad eccezione della 17enne, riuscirono a darsi alla fuga con una rocambolesca corsa a piedi. Pochi giorni di latitanza per i 2 fratelli che, infatti, furono individuati in un terreno in zona Massimina, poco distante dal campo della Monachina in cui vivevano. Sulla vicenda, il legale Valentina Chianello, che cura gli interessi della famiglia della vittima, ha tenuto a precisare che la scelta di costituirsi parte civile non è dipesa da questioni economiche ma per seguire l'andamento del processo. L’avvocato, inoltre, ha precisato: «Attendo giustizia per la famiglia della vittima. Auguro che questo processo sia celere ed esemplare perché è proprio ciò che mi hanno chiesto i familiari».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Ottobre 2015, 09:13
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