Alluvioni, a Roma sei aree a rischio: incubo per 100mila romani

Alluvioni, ecco le sei aree a rischio incubo per 100mila romani

di Fabio Rossi
Se il vero problema è la (mancata) manutenzione della Capitale, che l'ha resa vulnerabile ad alluvioni ed emergenze di ogni tipo, le linee rosse dell'allarme corrispondono ai due fiumi, Tevere e Aniene, che delimitano i quartieri a maggior rischio idrogeologico. Sono oltre 100 mila, secondo i dati di Legambiente, i romani che vivono e lavorano in aree sensibili su questo fronte, dove fiumi e torrenti possono esondare o le strade potrebbero franare: una situazione che riguarda oltre 500 ettari del territorio comunale. Ovviamente chi abita lontano da queste aree non può sentirsi al sicuro, come insegna la tragedia di Cesano. L'emergenza è trasversale: a ogni pioggia un po' superiore alla media le auto finiscono in laghi e voragini che si aprono democraticamente in ogni quadrante della Città eterna. Dalle consolari alla tangenziale, passando per i sottopassi dei lungotevere e di corso d'Italia, la rete stradale romana va in tilt alla prima precipitazione abbondante, con rischi per chiunque vada in giro. I RISCHI Ma il pericolo più serio è per quelle zone che rischiano di restare sott'acqua alla prima piena dei fiumi. La storia recente insegna quali sono i punti più critici: se da una parte i muraglioni sulle sponde del Tevere hanno certamente migliorato la situazione nel centro storico, uniti alle dighe artificiali di Corbara, Alviano e Castel Giubileo. Nell'area centrale di Roma i principali problemi arrivano dalla strozzatura di Ponte Milvio - che mette a rischio di esondazione anche il quartiere Flaminio e le aree di Tor di Quinto, del Foro Italico e della Farnesina - e le aree abitate a valle della città, in particolar modo in corrispondenza della foce a Fiumicino: Acilia, Infernetto, Casal Palocco e Ostia Antica hanno già subito gravi danni anche recentemente, in occasione di particolari ondate di maltempo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Novembre 2016, 11:09