Frattura Pd-Ncd, il ddl Cirinnà
ora potrebbe slittare

Frattura Pd-Ncd, il ddl Cirinnà ora potrebbe slittare

di Alessandra Severini
Nessun passo indietro. Ovvero nessuno stralcio delle adozioni, il ddl Cirinnà si vota così com'è, nella sua interezza. Matteo Renzi non cede alle richieste degli alleati centristi che rispondono annunciando una valanga di richieste di voti segreti.

A Palazzo Madama occorre l'appoggio di 20 senatori per chiedere lo scrutinio segreto e Area popolare, che ne ha 32, è in grado di richiederlo ogni volta che ve ne sarà occasione. Per ora, dunque, nessuna intesa nella maggioranza si prospetta all'orizzonte. Ciò non toglie che il ddl possa passare con i voti delle opposizioni. “Si lavora per una maggioranza parlamentare che approvi il testo” ha confermato il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato.

Renzi però guarda con sospetto alle scelte dei 5 stelle. Libertà di coscienza sulla stepchild adoption ha deciso infine Grillo dopo numerosi ripensamenti e almeno sette dei senatori pentastellati sarebbero pronti a bocciare l'articolo 5. Per il resto, però, il Movimento assicura che voterà sì compatto al ddl: «Siamo determinati a mantenere gli impegni presi». Ma che la stepchild adoption passi è davvero incerto. Secondo il pallottoliere del Pd ci sarebbero circa dieci voti di scarto. Ma il premier è convinto ad andare avanti anche perché se la stepchild non passa la colpa potrà essere data anche ai grillini. Questo non vuol dire che i tentativi di mediazione si siano arenati. Ancora in questi giorni si tenterà di salvare la stepchild, sia pure nella sua forma più attenuata possibile.

Resta poi da sciogliere il dubbio relativo ai 4.500 emendamenti che la Lega si è impegnata a ritirare ma che al momento sono ancora lì. Il Carroccio aspetterà probabilmente fino all'ultimo e comunque manterrà quelle proposte di modifica su cui si può chiedere lo scrutinio segreto, provando a far scivolare il governo. Anche per questo, i voti sugli emendamenti che dovevano cominciare domani pomeriggio, potrebbero slittare di uno o due giorni.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Febbraio 2016, 09:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA