Jobs Act, Matteo Renzi: "In arrivo
molte più assunzioni che licenziamenti"
"E' una grande rivoluzione perché porterà finalmente l'Italia fuori dalle secche della disoccupazione.
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti scommette su un solo "20% di errori o di scontenti". Mentre dal sindacato il leader della UilCarmelo Barbagallo avverte ancora che "sarà più facile ridurre le tutele dei lavoratori e licenziare: questa è l'unica certezza".
Debutta così il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: da oggi, per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act. "Non si può puntare alla perfezione fin da domani, in quanto non mancherà un 20% di errori o di scontenti, ma accontentiamoci dell'80%", commenta il ministro. Che sottolinea: "Si apre una fase nuova per il lavoro in Italia, nel segno di una maggiore certezza di regole per le imprese, di una prospettiva di stabilità per i lavoratori, di un ampliamento delle tutele"; si avvia "la costruzione di un nuovo mercato del lavoro più efficiente ed efficace, ed al tempo stesso più equo ed inclusivo". Mentre il sindacalista incalza ancora il Governo: "Oggi - avverte Barbagallo - inizia una nuova fase di insicurezza dell'era 2.0".
LE RIFORME Sulle riforme "sono assolutamente certo che in Parlamento ci saranno i voti. Se la minoranza del Pd vuole discutere ci sono i luoghi per farlo, ma la mia roposta è che si vada nella stessa direzione che abbiamo seguito fino a oggi", ha detto Renzi al Tg1.
L'IMMIGRAZIONE "Niente allarmismi e niente visioni superficiali. Tutte le ipotesi sono in campo. Quello che è importante è non sparare numeri a casaccio". Così Matteo Renzi al Tg1 a proposito delle parole di Bernardino Leon sull'emergenza migranti e sull'ipotesi del blocco navale.
Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Marzo 2015, 15:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA