Nuova ondata di rifugiati verso Milano,
è polemica per l'accoglienza

Nuova ondata di rifugiati verso Milano, ​è polemica per l'accoglienza

di Simona Romanò
La notizia de naufragio nel Canale di Sicilia scuote anche Milano, dove si riaccende la lite sull'accoglienza.





La città è ancora in balia dell'emergenza con i dormitori stracolmi, mentre si temono le prossime ondate di profughi. Fra venerdì e ieri sono approdati 250 eritrei, per lo più a bordo di pullman, mentre in Stazione Centrale si stima una media di 30 siriani al giorno, giunti sui treni provenienti dal Sud. In dieci giorni oltre 900 nuovi arrivi, mentre sono circa 700 i rifugiati ospitati nelle strutture.



Ad alzare la voce è l'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, che scrive su Fb: «È come se non avessimo un sistema nazionale di smistamento e accoglienza. A Milano siamo di nuovo con i centri pieni e non si tratta di migranti inviati dal Viminale, ma di centinaia che da soli girano per il Paese senza che nessuno li identifichi. Di certo, non mandiamo via i senzatetto dai centri per far loro posto, incentivando la guerra tra chi è in difficoltà».



Milano si rimbocca le maniche fra le polemiche. Oggi l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, solleverà con forza il problema al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in trasferta per Expo: «Ribadiamo la necessità di una migliore distribuzione in tutte le Regione e Province, perché tutti - Europa compresa - devono fare la loro parte. È inoltre indispensabile un maggior coordinamento per obbligare i profughi fotosegnalati a recarsi nei Comuni individuati dal Viminale, senza girovagare».



Duro il governatore Roberto Maroni, anche lui dalla propria pagina Facebook: «La Lombardia ha già dato. Il solo modo per evitare le tragedie è bloccare le partenze. Si può fare». Mentre il sindaco Giuliano Pisapia annuncia che in vista di Expo, gli immigrati che arrivano in Centrale saranno poi dirottati altrove: «La decisione è di dare la prima assistenza, la prima visita medica e la possibilità di riposarsi, al di fuori della stazione, per poi riportarli, in modo che possano ripartire».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Aprile 2015, 08:58
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