Allarme numero unico d'emergenza 112: il 60% delle telefonate sono errori, scherzi o giochi di bambini

Allarme numero unico d'emergenza 112: il 60% delle telefonate sono errori, scherzi o giochi di bambini

di Alessandro Franzi
Sei telefonate su dieci sono falsi allarmi. Tante sono fatte da bambini. Spesso sono anche scherzi. A volte ci sono mitomani che tempestano i centralini in maniera seriale.





Sono le cifre dei numeri di emergenza in Lombardia (112, 113, 115, 118), dove nel 2014 circa il 60% delle telefonate si è rivelata una perdita di tempo, come è stato spiegato ieri in occasione della giornata europea per il 112, il numero unico di emergenza che entro maggio sarà attivo in tutta la regione.

Il numero unico è uno strumento che fa da filtro fra utenti, forze dell’ordine e di soccorso, ma manca ancora una consapevolezza diffusa dell’utilità e della responsabilità collegata a questo servizio.



Il direttore dell’Areu, Azienda regionale di emergenza urgenza, Alberto Zoli, ha elencato le tipologie di false telefonate: richieste di informazione generiche, come le farmacie di turno o l’indirizzo di un ufficio; scherzi; telefonate inconsapevoli di bambini che giocano col cellulare dei genitori; chiamate mute o partite per errore per esempio da smartphone tenuti in tasca dagli utenti. Poi ci sono appunto i seriali: ce n’è uno che, giurano dall’Areu, è riuscito a comporre inutilmente un numero di emergenza ben 2.800 volte in un giorno. E dire che chi chiama può essere facilmente identificato e localizzato, ma questo sembra non scoraggiare.



Nell’area di Milano, il 60% di “false” chiamate è stato raggiunto pienamente nella media dei vari numeri di emergenza, lo scorso anno, con il record del 112 dei carabinieri, arrivato a 76%, migliore il 118 delle ambulanze fermatosi al 39%. Per questo le istituzioni cercano di sensibilizzare i cittadini, perché siano più responsabili. «Il sistema del numero unico funziona - ha assicurato il presidente della Regione, Roberto Maroni -. Riduce i tempi di intervento, salvando vite umane. E riduce i costi. In Lombardia, dal 2010, si è passati da 48 centrali operative a 3».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Febbraio 2015, 10:07
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