Milano, emergenza profughi sempre più grave:
inevitabile l'apertura di Expo nelle prossime ore
di Simona Romanò
Infatti, ieri è nata una rissa nella struttura di via Mambretti, con un sudanese di 27 anni, affetto da problemi psichiatrici che ha ferito lievemente altri due. L'uomo è stato poi arrestato per tentato omicidio. «Avevamo già segnalato il caso al Niguarda», precisa Sinigallia. L'hub di via Sammartini è diventato un improvvisato campo profughi: 320 fra eritrei, sudanesi e subsahariani hanno dormito ammassati, fra venerdì e sabato, nella camerata perché le strutture del Comune scoppiano e circa 150 si sono riversati in strada fra piazza Duca D'Aosta e lungo il lembo di terra dei Bastioni di Porta Venezia. Il bilancio della notte scorsa è di 250 persone approdate spontaneamente in Stazione Centrale a bordo dei treni. «La situazione è sotto controllo, ma con fatica», avvisa Sinigallia. Oggi sarà al sopralluogo nell'ex biblioteca di via San Marco 49, che potrà essere attrezzata con 50 brandine.
È caccia di posti letto: la Casa della Carità ha messo a disposizione 30 brande ed altrettante saranno predisposte oggi al Memorale della Shoah. Mancano lenzuola e kit igienici che saranno forniti da progetto Arca. La Milano solidale si rimbocca le maniche, perché i flussi non diminuiranno. A lavorare sodo sono i medici del presidio di via Sammartini. «In un giorno di visite su 200 migranti abbiamo diagnosticato 60 casi di scabbia, soprattutto fra eritrei - spiega Giorgio Ciconali, direttore del Servizio igiene dell'Asl - Tutti sono stati trattati e non c'è pericolo di contagio». Poi, tranquillizza «sulla grande attenzione posta dai dottori che operano nei centri e che ora s'occuperanno anche del campo base di Expo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Luglio 2016, 09:38
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