Inter, è il Mancini day. Le prime parole: "Serve lavoro, non ho la bacchetta magica" -Foto

Inter, è il Mancini day. Le prime parole: ​"Serve lavoro, non ho la bacchetta magica"
MILANO - Roberto Mancini è arrivato (un'altra volta) alla Pinetina. E' il giorno della presentazione ufficiale per il suo ritorno sulla panchina dell'Inter. Ad Appiano Gentile folla di giornalisti. Grande curiosità per le sue prime parole, lo staff, le scelte tecnico-tattiche e il modo per rilanciare l'Inter verso gli obiettivi di stagione.







LA CONFERENZA STAMPA «Non avrei mai pensato di tornare all'Inter, è successo tutto in fretta, però le cose accadono». Roberto Mancini si presenta così nella sua avventura bis sulla panchina dell'Inter. «Credo si possa lavorare bene su questi giocatori, non ho la bacchetta magica- ha detto l'allenatore nerazzurro che ha preso il posto di Mazzarri - serve un progetto basato sul lavoro».



Rispetto all'Inter di 10 anni fa, la squadra attuale appare di livello inferiore. «Non conosco benissimo tutti i giocatori, se non per averli visti qualche volta. È difficile fare paragoni tra quest'Inter e quella che ho lasciato anni fa», dice Mancini. «Considero Mazzarri un allenatore bravo. Mi sembra che questa squadra abbia qualità, come l'aveva l'Inter di 10 anni fa. Penso si possa lavorare bene», aggiunge senza sbilanciarsi sulle eventuali operazioni di mercato per gennaio: «Prima devo conoscere bene la squadra». Parole speciali per l'ex presidente Massimo Moratti, con cui Mancini ha avuto contatti nei giorni scorsi. «Moratti è felice, me lo ha detto e questo mi fa molto piacere. Abbiamo cominciato a vincere insieme 10 anni fa, ora la società ha un assetto diverso ma Moratti è sempre una figura importante», afferma.



CALCIO E CRISI «La crisi c'è dappertutto, non solo in Italia. Questo ha provocato il calo del campionato italiano, cerchiamo di riportarlo in alto». Roberto Mancini torna sulla panchina dell'Inter a distanza di 6 anni e rientra in Italia dopo le avventure alla guida di Manchester City e Galatasaray. Il tecnico ritrova una Serie A 'in tono minorè rispetto al recente passato. Quando è andato via dall'Italia, l'Inter dominava il calcio italiano e la Juventus cercava di rialzarsi dopo calciopoli. «Io sono sempre stato una persona onesta. Ho sempre detto come stavano le cose», dice Mancini, nella conferenza di presentazione, rispondendo alla domanda sulle vicende dell'estate 2006. «Oggi bisogna pensare al campo, noi in Italia viviamo tra le polemiche ma se riusciamo a concentrarci sulla partita, possiamo migliorare molto», aggiunge. La Serie A fatica ad 'importarè talenti e, anzi, cede giocatori rappresentativi. In Inghilterra è tornato Mario Balotelli: «Ha una grande chance al Liverpool, sta bene lì, deve sfruttare questa possibilità».



THOHIR «Thohir? Ci siamo sentiti solo al telefono. Ma lo ringrazio per avermi permesso di tornare. È una persona per bene che vuole far tornare grande l'Inter. Era dispiaciuto per Mazzarri. Avremo tempo di conoscerci» così Roberto Mancini nuovo tecnico dell'Inter commenta il rapporto con l'attuale presidente nerazzurro. Poi torna a commentare la situazione del suo predecessore: «Fischi a Mazzarri? Io faccio il suo stesso lavoro e sono dispiaciuto. Ha fatto benissimo dovunque è andato. Ritorno di Balotelli? Sta bene dove sta, al Liverpool e ha una grande chance da cogliere perchè è in uno dei più grandi club inglesi» escludendo così di fatto un imminente ritorno di Balotelli all'Inter.



MORATTI «Ho sentito Moratti. Sono felice che sia felice, ha fatto la storia dell'Inter ed è importante che sia ancora all'interno della società» è il tributo di Roberto Mancini all'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, con il quale ha un passato di vittorie in comune, nella conferenza di presentazione ad Appiano Gentile. Adesso quello che conta per il nuovo allenatore dell'Inter «è solo tornare a vincere».
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Novembre 2014, 19:48