«La Corte costituzionale - sottolinea una nota della Consulta - ha accolto oggi la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio. La Corte ha dichiarato l'illegittimità della norma che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori».
Legge ferma in Parlamento. L'iter per l'approvazione della legge sul cognome materno è bloccato in Parlamento da due anni per ragioni politiche nonostante ci fosse stato l'ok in commissione. Mai come questa volta, quindi, si può dire che i giudici costituzionali sono andati oltre un preoccupante vuoto normativo.
Dubbi dei legali sul doppio cognome. La pronuncia di oggi della Consulta potrebbe risolvere il problema solo in parte quanto all'attribuzione dei cognomi del padre e della madre ai figli. Lo sostiene l'avvocato trentino Alexander Schuster, che spiega: «Vorrei prima leggere nel dettaglio ciò che ha scritto la Consulta, ma il punto è che da Genova era stato posto il problema della parità tra i coniugi, ovvero quello di non obbligare ad assegnare in automatico il cognome paterno. Se la questione è stata risolta con l'offrire la scelta tra cognome paterno e materno, non risolve ad esempio quello dei miei figli, cioè la richiesta di avere il doppio cognome.
«Finalmente l'Italia esce dal patriarcato. Ad oggi, non esisteva norma se non quella derivante dalla tradizione culturale di dare il cognome paterno ai figli. Ora sta al legislatore intervenire, per arrivare ad una reale parità tra i coniugi, anche sul versante del cognome». Così in una nota il presidente dell'Associazione degli Avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Novembre 2016, 19:51
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