Uno bianca, arrestato il figlio di Roberto Savi:
trovato in possesso di 1 chilo di cocaina

Uno bianca, arrestato il figlio di Roberto Savi: trovato in possesso di 1 chilo di cocaina
BOLOGNA - La droga era in una valigia, nascosta dentro flaconi di cosmetici, ma la sorpresa per i finanzieri in servizio all'aeroporto Marconi di Bologna è arrivata quando hanno scoperto chi era il corriere.

A trasportare dal Sudamerica la partita di cocaina pura, un chilo e 200 grammi, era il figlio 31enne di Roberto Savi, l'ex poliziotto che fu a capo della banda della Uno bianca.



Il giovane, che da tempo ha cambiato il cognome per cancellare ogni legame con il padre, condannato all'ergastolo per la lunga scia di omicidi e rapine commessi dalla banda fra l'87 e il '94, è atterrato martedì allo scalo di Bologna, dove vive, proveniente dal Costa Rica.



Il controllo dei bagagli fatto dalle Fiamme Gialle non è stato casuale: il volo Iberia da San Josè a Bologna, con scalo a Madrid, è infatti tra quelli tenuti maggiormente d'occhio, perchè già altre volte utilizzato dai trafficanti di droga. L'intuito dei finanzieri è stato fondamentale per scoprire, senza l'ausilio dei cani delle unità cinofile, la cocaina infilata dentro flaconi di bagnoschiuma e crema per il corpo.



Il 31enne viaggiava con una ragazza, partita con lui da Bologna il 10 marzo, che a quanto pare è risultata estranea al possesso dello stupefacente sequestrato. Secondo i finanzieri, la cocaina era destinata al mercato locale dello spaccio e, una volta tagliata, ne sarebbero stati ricavati almeno tre chili. Nella perquisizione domiciliare, che ha interessato l'appartamento bolognese dell'uomo, è stata trovata diversa sostanza da taglio, infilata dentro barattoli di integratori per palestra, oltre ad altro materiale per il confezionamento delle dosi, due bilancini di precisione e 1500 dollari in contanti.



Il figlio di Roberto Savi fece parlare di sè per un'intervista radiofonica concessa tre anni fa all'emittente bolognese Radio Nettuno. Il ragazzo, che aveva già cambiato nome, ribadì di non volere avere mai più niente a che fare con il padre: «Mi sono messo nei panni dei parenti delle vittime, non è bello quello che hanno passato - disse nell'intervista - sono d'accordo con loro che è giusto che paghi per quello che ha fatto».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Marzo 2015, 20:07
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