Unioni civili, primo sì del Senato
con una nuova maggioranza: asse Pd-M5s

Unioni civili, primo sì del Senato ​con una nuova maggioranza: asse Pd-M5s - Leggi

di Alessandra Severini
ROMA - Muove i primi passi in commissione al Senato il testo sulle Unioni civili. Ma i voti che sostengono il cammino del provvedimento sono quelli di un insolito asse fra Pd e M5s, con la maggioranza spaccata e Ncd infuriata a votare contro. Con 14 sì, 8 no e un astenuto, la commissione Giustizia approva il testo base della relatrice Monica Cirinnà (Pd) che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso e di sesso diverso.





Previsto anche l’istituto dello Stepchild Adoption, ossia l’adozione del bambino che vive con una coppia dello stesso sesso, ma è figlio biologico di uno solo dei due. A votare sì sono Pd, M5S, Psi, ex-M5S e gruppo Misto. Contro votano Ncd, Lega e Forza Italia. I centristi definiscono il testo «aberrante» e crescono i malumori contro il premier. Sui diritti civili non è inusuale che le maggioranze siano trasversali, ma il Pd dovrà fare i conti anche con l’ala cattolica dem che già chiede modifiche al provvedimento. E i numeri ballerini al Senato fanno prevedere un cammino tutto in salita. Per questo la senatrice Cirinnà lancia un appello: «Se qualcuno, anche in FI e Ncd, vorrà fare un voto di coscienza, spero lo faccia».



Il clima velenoso che caratterizza i rapporti nella maggioranza rischia di rallentare altri provvedimenti chiave. Sulla legge elettorale però il premier non intende concedere più nulla. E così alla minoranza Pd fa sapere che il voto di lunedì in direzione sarà vincolante per tutti e non ci sarà spazio per la libertà di coscienza. La sinistra dem non gradisce la prova di forza del premier, continua a chiedere che l’Italicum cambi e fa balenare il rischio spaccatura. «In gioco è la democrazia», dicono i bersaniani.



È stato sempre Renzi a chiedere lo stralcio della norma del ddl antiterrorismo che consentiva alla polizia di entrare nei pc e acquisire da remoto le comunicazioni effettuate via web dei sospettati di terrorismo. Lo stesso Garante della privacy aveva sollevato perplessità. «Il tema - ha detto il ministro Angelino Alfano - sarà affrontato nell'ambito del ddl sulle intercettazioni».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Marzo 2015, 07:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA