Unioni civili, rottura tra Renzi e Alfano:
"No adozioni per le coppie gay"

Unioni civili, rottura Renzi-Alfano sulle adozioni per le coppie gay

di Alessandra Severini
ROMA - Nessun accordo fra Pd e Ncd sulle unioni civili. Il disegno di legge per il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso continua a dividere gli alleati di governo e a nulla è servito il vertice di due ore a palazzo Chigi a cui ha partecipato lo stesso Renzi.





Il ministro dell'Interno e leader di Ap Angelino Alfano è stato molto chiaro in merito: «Area popolare farà una battaglia leale e coerente sui nostri principi: sì al riconoscimento di diritti individuali patrimoniali, no all'adozione dei bambini. Il tema delle adozioni è un tema che oggi ci divide molto». I moderati vorrebbero avere più tempo per trovare un accordo e frenano sull'arrivo in aula del ddl.



I veri nodi sono l'equiparazione con il matrimonio e la questione della stepchild adoption, o adozione del figlio del partner, che Ncd vede come il fumo negli occhi. Ma il Pd, che ammette la distanza con gli alleati, tira dritto: «Con Ncd abbiamo delle differenze su alcuni punti del provvedimento - riassume il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda - E anche sull'urgenza di portare la legge in aula. Il Pd ritiene che ci sia la necessità di andare presto in aula». Anche la minoranza dem spinge per il voto. «Guai a fermarsi adesso», esorta Roberto Speranza. Anche fra i dem, però, alcuni esponenti di area cattolica nutrono dei dubbi sulla legge.



Nell'aula però potrebbe formarsi una maggioranza diversa a sostegno delle unioni civili con conseguenze potenzialmente pericolose per la stabilità del governo. Sel e M5s per esempio sono pronti a votarle.



Oggi un vertice del gruppo Pd deciderà se incardinare il testo in aula prima della legge di stabilità. L'intenzione - che sarebbe stata sostenuta dallo stesso Renzi - è di accelerare, pur restando il Pd aperto ad un confronto in Parlamento con gli alleati. I tempi sarebbero comunque stretti e la legge di stabilità avrà in ogni caso la precedenza nella discussione.



La legge sulle unioni civili dunque, pur incardinata, dovrà attendere per essere discussa e approvata la fine della sessione di bilancio. Il voto potrebbe così arrivare solo nel 2016. A Napoli intanto l'anagrafe ha registrato l'atto di nascita di un bimbo, nato a Barcellona il 3 agosto e figlio di due donne italiane, una napoletana e una sarda, regolarmente sposate in Spagna dal 17 luglio.



Oggi intanto al Senato è previsto il voto finale sulla riforma costituzionale. Il testo dovrà poi tornare alla Camera e sarà assoggettato a referendum confermativo nel 2016. Il nuovo Senato e la fine del bicameralismo perfetto però per entrare a regime dovranno attendere il 2020.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Ottobre 2015, 11:03
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