Terrorismo, espulso marocchino integralista: fondò il Centro islamico di Padova
Con il rimpatrio di oggi, il primo del 2017 - segnala il Viminale in una nota - salgono a 133 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015 ad oggi. In particolare, il marocchino era all'attenzione degli investigatori perché risultava tra i fondatori di un centro culturale islamico di Padova.
Il suo nome è emerso nell'indagine 2015 della questura sul gruppo fondamentalista Jihadia Salafiyya Padova, impegnata in attività di propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba. Lo straniero è poi risultato in contatto con l'imam della moschea di Schio (VI), già espulso dall'Italia, il 30 settembre 2015, con provvedimento del ministro dell'Interno. Dal materiale informatico e documentale sequestrato nel corso della perquisizione a suo carico sono emersi chiari indicatori della sua deriva fondamentalista, peraltro confermata dall'ex moglie, del suo interesse a diffondere il credo islamico più oltranzista, con una chiara propensione alla guerra santa (jihad).
Tutti i particolari sul Gazzettino del 5 gennaio
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Gennaio 2017, 20:22
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