Terremoto, sfollati con gli animali rifiutati dai centri d'accoglienza

Terremoto, sfollati con gli animali rifiutati dai centri d'accoglienza
In prima linea a Norcia, Preci e Visso in questi giorni come ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto dopo il 24 agosto. Il dramma del terremoto colpisce tutti gli affetti più cari per le famiglie, animali compresi.


 



 


Per questo motivo i volontari dell'Enpa, dopo aver consultato i vigili del fuoco, hanno deciso di avviare diverse operazioni di soccorso ad animali rimasti isolati, abbandonati o travolti dalle macerie. Il cane Ulisse, recuperato dai vigili del fuoco dopo un crollo, è probabilmente già un simbolo.
 


I volontari lo hanno fatto visitare da un veterinario a Rieti: era solo disidratato, ma ora sta bene. I suoi padroni, però, sono spariti: per il momento resterà, come tanti altri cani e gatti, ma anche tartarughe e pappagalli, con i soccorritori dell'Enpa.
 


Molti di questi animali, soli e terrorizzati dalle scosse, non hanno neanche un microchip e risalire ai padroni è pressoché impossibile.
 

 

 

 


Molti di questi animali, ove possibile, vengono poi mandati nei vari centri Enpa di tutta Italia. Tuttavia, di solito cani e gatti finiscono in canili e gattili di zone vicine. Purtroppo è quello che accade ai cani di cui non si è in grado di risalire al proprietario.
 


In particolare, è il canile di Narni ad ospitare il maggior numero di pelosi sopravvissuti ma rimasti soli dopo il terremoto.
 

 


I volontari dell'Enpa si stanno anche occupando delle cure degli animali feriti, che poi potranno ricongiungersi con le famiglie di appartenenza nelle tendopoli e nei centri d'accoglienza. È il caso di Pino, meticcio che ha riportato una frattura alla zampa sinistra ed è stato operato a Roma. Tornerà presto a Norcia dalla sua famiglia.
 

 


Non sempre, però, le famiglie cercano di ricongiungersi con i propri animali: una coppia di anziani, ad esempio, si è trasferita da Norcia a Roma ma ha lasciato il cane ai volontari. Un'altra famiglia voleva addirittura far sopprimere il cane 15enne che non riesce più a camminare, ma l'Enpa ha salvato anche lui.
 

 


L'altra faccia della medaglia è costituita invece dalle famiglie che non si sono mai separate, nemmeno negli attimi più drammatici, dai loro animali domestici. In molti hanno raggiunto i vari centri d'accoglienza accompagnati dagli amici a quattro zampe, ma spesso si sono venuti a creare episodi di intolleranza dovuta alla convivenza forzata in spazi stretti.
 


Uno di questi ha riguardato un disabile di Teramo che rischiava di essere costretto a separarsi dal proprio cane a causa delle proteste degli altri terremotati. Anche in questo caso l'Enpa si è attivata per risolvere la situazione: la volontaria Brenda Marsilii ha contattato il comune di Teramo ed è riuscita a trovare un centro d'accoglienza 'pet-friendly' a Piano d'Accio.
 


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2016, 12:44
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