Simone Camilli, in corso i funerali del fotoreporter romano morto a Gaza

Simone Camilli, a Pitigliano i funerali del fotoreporter morto a Gaza. Il papà: "Era un ragazzo speciale"
Sono iniziati alle 18, nella cattedrale di Pitigliano, in provincia di Grosseto, i funerali di Simone Camilli, il reporter italiano morto in un'esplosione a Gaza. La cerimonia è presieduta dal vescovo, monsignor Guglielmo Borghetti.







Particolarmente commovente l'intervento del padre di Simone, Pier Luigi Camilli, che ha ricordato il figlio e ha parlato dello
«stupore» davanti alle tante manifestazioni di affetto, anche da parte della popolazione in Medio Oriente: «Tutti mi ripetevano di essere amici di Simone, e di considerarlo una persona speciale». «Mi sono reso conto che, ascoltando gli attestati di stima da parte dei colleghi che io, da giornalista, nella mia vita professionale non ho mai ottenuto gli stessi riscontri», ha spiegato Camilli, che è anche sindaco di Pitigliano, «Io ho tanto insistito per fargli fare il concorso per entrare alla Rai, ma lui non voleva. Mi diceva: "E poi che faccio, mi metto seduto?"».



Pier Luigi Camilli ha infine salutato la compagna di Simone: «Tu e tuo figlio sarete sempre parte della nostra famiglia, supereremo questo momento insieme». Nel sentire dalla gente e dai colleghi che «Simone era un ragazzo speciale - ha detto ancora il padre del reporter ucciso a Gaza - ho capito che noi non lo conoscevamo. Avevo anche cercato di fargli fare il concorso in Rai. Qui vedo tanti colleghi... Ma non ci sono riuscito. Mi diceva: 'Vengo lì e mi siedo? Se voglio fare il giornalista devo andare dove succedono le cosè». Il padre sottolinea che «la perdita di un figlio non ha uguali, ancora non ci rendiamo conto» ma c'è anche da dire che la perdita è anche di «un bravo professionista». «È dura ammetterlo. Ma io queste cose che ha fatto Simone - dice il padre Pier Luigi, giornalista anche lui - nella mia vita professionale non le ho mai fatte. Questi consensi così profondi non li ho mai avuti».



MAMMA, "SENTO CHE DEVO TORNARE LÌ" «Tanti mi dicono che devo farmi coraggio che ho il resto della mia famiglia. Ma non mi basta: io sento che devo tornare lì, devo fare qualcosa». Lo ha detto Maria Daniela, la mamma di Simone Camilli il cui ricordo ha chiuso l'omelia funebre nella cattedrale di Pitigliano. «Simone è morto in un luogo che si chiama la valle degli ulivi - ha aggiunto. Per noi l'ulivo rappresenta qualcosa e io questo ulivo me lo sono messo nel cuore».



Il lungo saluto. È stato senza sosta stamattina l'afflusso di persone che hanno reso omaggio a Camilli. La camera ardente è stata allestita direttamente nella cattedrale di Pitigliano, dove in nottata era arrivata la salma accompagnata dai familiari e da alcuni colleghi di Simone, che lavorava per l'Ap.



Tanti i semplici cittadini che hanno salutato il padre e la moglie, che non hanno mai lasciato la chiesa.
Sulla bara bianca anche una corona di fiori degli amici di Gaza e Gerusalemme.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Agosto 2014, 21:28