Apre una sala slot, poi ​si pente
e la chiude: "Mi sentivo a disagio"

Apre una sala slot, poi ​si pente e la chiude: ​"Mi sentivo a disagio"

di Luisa Morbiato
PADOVA - Aveva puntato su una sala slot per ovviare alla disoccupazione che, a 50 anni, è difficile combattere. Ma, dopo l'apertura durata una ventina di giorni, ha trasformato il suo locale in una caffetteria. Protagonista di quella che definisce "una scommessa che intendo vincere", Claudio Sorgato che ha scelto via Sorio per reinventarsi imprenditore.



«Essere disoccupato alla mia età e con la crisi che morde è un dramma. Ho deciso di darmi da fare e a fine estate ho aperto nei locali all'angolo tra via Sorio e via Crimea, dove c'era una banca, una sala slot - racconta Sorgato - . È rimasta attiva per quasi tre settimane ma mi sentivo a disagio sia per il tipo di clientela sia perché mi sono reso conto di cosa sia la ludopatia. Poi è arrivata anche l'ordinanza del sindaco Bitonci sugli orari di apertura: è stata la spinta a chiudere e a trasformare il locale in caffetteria».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Febbraio 2015, 15:52