Renzo Bossi a processo per l'uso dei soldi
della Lega: "Non sapevo di essere laureato"
"Escludo di aver mai fatto l'Università", così ha risposto alla domanda del pm Paolo Filippini sulla presunta laurea. "Ho saputo della mia laurea in Albania solo dopo questa indagine... Sono rimasto perplesso prima di tutto perché la data di nascita scritta sul diploma di laurea è sbagliata".
Bossi jr ha anche negato di aver mai chiesto soldi a Belsito: "Non ricevevo alcuna indennità ma semmai, come tutti gli altri eletti, davo un contributo al partito". E sull'Audi A6: "E'una vettura acquistata dalla Lega per la Lega. Veniva usata da me e altri del partito per essere accompagnati ad appuntamenti politici e non è mai stata un'auto mia esclusiva. Avevo la mia personale". Per quanto riguarda le multe ha attribuito la responsabilità sui due autisti che "dal 2010 mi accompagnavano" e ai quali "misi a diposizione la mia macchina". "Di fatto - ha detto l'ex consigliere regionale - le pagai io e mi trovai a fare la rateizzazione con Equitalia e a versare 14 mila euro... Sono accusato per una appropriazione che non vedo".
In aula c'era anche Umberto Bossi, che ha dichiarato senza essere interrogato dalla Procura: "Nella mia vita mi sono sempre occupato di politica ma sono sempre stato lontano dagli affari economici del partito. Perciò non ho mai interferito con le decisioni dell'amministrazione".
Il processo, ribattezzato "The Family" dal nome della cartellina sequestrata nello studio romano dell'ex tesoriere, riguarda nello specifico i circa 500 mila euro di rimborsi della Lega Nord che, secondo l'accusa, Bossi e i suoi figli avrebbero preso dalle casse del partito per spese di natura personale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Luglio 2016, 17:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA
