Referendum, denunce a carico degli elettori: ecco cosa è successo

Referendum, denunce a carico degli elettori: ecco cosa è successo
Le ore 23 dello scorso 4 dicembre sono sempre più lontane, ma i veleni del referendum costituzionale (e di tutte le sue conseguenze) continuano a intasare il dibattito politico e non solo.

Per alcuni elettori, infatti, il comportamento tenuto domenica scorsa all'interno dei seggi, ci sono infatti delle conseguenze penali. Repubblica.it riporta, ad esempio, il caso di una donna di San Biagio Platani (Agrigento), denunciata per interruzione di pubblico servizio. La donna, infatti, sostenendo il falso scandalo del 'matita-gate', aveva deciso di protestare con veemenza e tentare di impedire agli elettori in attesa di votare, rivendicando presunti brogli. Solo l'intervento dei carabinieri, chiamati dagli scrutatori, ha permesso di tornare al regolare svolgimento del voto popolare.

Diverse latitudini, ma stessa inettitudine elettorale: è sempre Repubblica.it a riportare la denuncia a carico di un 47enne di Borgaro Torinese. L'uomo è stato sorpreso dagli scrutatori a scattare una foto all'interno della cabina. A tradirlo è stato il suono del 'clic' dello smartphone. Immediatamente gli scrutatori hanno chiamato i carabinieri e i finanzieri presenti all'interno del seggio per fermare l'uomo, che ha dovuto consegnare lo smartphone con la foto ancora in memoria e si è visto annullare il proprio voto. Ora rischia anche una multa tra i 300 e i 1000 euro. La sua giustificazione («Non c'erano cartelli di divieto, o almeno non li ho visti») non gli è bastata ad evitare una denuncia, avendo violato non una legge ordinaria, bensì l'art. 48 della Costituzione. Niente di sorprendente, comunque: solo il lato oscuro del voto popolare in Italia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Dicembre 2016, 13:43
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