"Vieni che facciamo sesso a tre", ma
la squillo ha scelto l'uomo sbagliato
«La prestazione costa 70 euro, le andrebbe di fare sesso a tre?». A porre la singolare domanda è stata la squillo che esercitava ad Ancona, in un appartamento di via Flaminia. La risposta del finto cliente però è stata altrettanto spiazzante. L'uomo ha esibito il tesserino da vigile urbano.
A finire nei guai è stata la donna alla quale era intestato il contratto di locazione. Una 25enne dominicana che è stata condannata con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L'indagine è partita nei primi giorni del 2013 quando alcuni residenti avevano segnalato uno strano viavai di uomini nell'abitazione. Gli agenti hanno svolto le loro indagini. Il 15 gennaio, dopo aver concordato l'appuntamento, un vigile in incognito ha suonato il campanello. Ad aprirgli la porta è stata una 38enne riminese in lingerie, che esercitava insieme a una 33enne dominicana amica dei due imputati. Dopo aver concordato il prezzo della prestazione sessuale, la squillo romagnola ha proposto all'agente di fare sesso a tre con la collega sudamericana.
L'affittuaria non era presente. Si era appena trasferita, mettendo a disposizione la casa all'amica sudamericana. Proprio su questo punto si fonda la tesi difensiva dell'avvocato Stefano Radovani. «La
donna non è invischiata nello sfruttamento- ha detto il legale - non c'è prova che lei abbia avuto vantaggi dall'attività delle due conoscenti». Ma è stata ugualmente condannata.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2015, 10:04
