Terremoto, la protesta dei 15mila sfollati: "Ridateci le tende"

Terremoto, la protesta dei 15mila sfollati: "Ridateci le tende"
NORCIA - Emergenza sfollati nelle zone colpite dal terremoto tra Umbria, Marche e Lazio, il più forte dal 1980. I cittadini, costretti ad abbandonare le case inagibili e a dormire in auto al freddo, protestano perché rivogliono le tende. "Le tende non dovevano essere smontate", affermano a Norcia e la Protezione Civile in accordo con le istituzioni regionali assicura la costruzione di strutture collettive. 
 

"Non sono più 'solo teli' come una volta - afferma Adolfo, uno degli sfollati, a Repubblica - ma ambienti confortevoli e riscaldati. Possono permettere a chi rimane qui di affrontare meglio le difficoltà di queste ore".
Molti gli abitanti di Norcia che chiedono una sistemazione per rimanere in città e per non allontanarsi dalla loro comunità. E intanto continua il lavoro dei soccorritori nella zona rossa.

Sono oltre quindicimila le persone assistite, di cui oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Restano, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive.


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Ottobre 2016, 11:08