"Basta stipendi uguali per tutti:
chi è più capace va pagato meglio"

"Stop stipendi uguali per tutti: ​chi è più capace va pagato meglio"
La crisi ha trasformato radicalmente il mondo del lavoro in Italia e non solo. Parole come flessibilità, adattamento e competitività, che solo qualche anno fa potevano suonare male alle orecchie dei lavoratori e dei sindacati, oggi sono un vero e proprio dogma.



Le trasformazioni tecnologiche, poi, hanno finito per stravolgere la tradizionale ripartizione in settori. Soprattutto per le industrie, non si può più parlare di settore secondario 'puro' e la manodopera diventa 'mentedopera'. Lo sottolinea La Stampa, riportando anche una ricerca condotta da Intesa Sanpaolo.



La rivoluzione avvenuta nel mondo del lavoro ha sortito effetti anche nei lavoratori. Gli italiani, infatti, non credono più all'ideologia egualitaria secondo la quale tutti dovrebbero guadagnare lo stesso stipendio: quasi l'86% degli intervistati è convinto che il capitale umano vada premiato, e che quindi, in nome della meritocrazia, chi lavora di più e meglio deve essere maggiormente retribuito. A pensarla diversamente è appena il 7% degli intervistati, che sono soprattutto studenti, operai, persone con titoli di studio più bassi e residenti nel Meridione.



Questa nuova consapevolezza dei lavoratori italiani risponde alle esigenze di competitività con le altre realtà professionali europee. Gli italiani, infatti, rispetto ai colleghi di altri paesi, hanno generalmente titoli di studio minori e raramente frequentano, spontaneamente o per 'forza maggiore', corsi di aggiornamento. Così, la cultura del lavoro cambia: non si considera più solo lo stipendio, ma anche e soprattutto la gratificazione professionale e la possibilità di ascesa nelle gerarchie delle aziende.








#Stipendi uguali per tutti? No per gli italiani: "Va premiato chi merita" Cosa ne pensate?
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 23 novembre 2015




Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Novembre 2015, 16:06
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