Ilaria Alpi, il supertestimone a 'Chi l'ha visto':
"Ho mentito, quell'uomo in carcere è innocente"
«Io non ho visto chi ha sparato. Non ero là - ha detto Rage, soprannominato Jelle, all'inviata del programma -. Mi hanno chiesto di indicare un uomo». E le sue accuse si fanno ancora più gravi, seppure generiche. Gli italiani avevano fretta di chiudere il caso - prosegue la ricostruzione - «e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio».
Jelle indicò Hashi all'allora pm della procura di Roma Franco Ionta durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all'estero. Finora era considerato irreperibile dalle autorità italiane. Per la sua testimonianza il giovane Hashi fu arrestato e condannato all'ergastolo«. Alpi e Hrovatin furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. La giornalista stava indagando su un traffico di armi e aveva da poco intervistato un capo locale, il sultano di Bosaso, poi divenuto uno dei testimoni chiave della vicenda.
Per quegli omicidi, dopo anni di indagini, l'unico colpevole riconosciuto è Hashi Omar Hassan, arrivato a Roma per testimoniare sulle presunte violenze di militari italiani ai danni della popolazione somala. Arrestato e rinviato a giudizio, è stato assolto in primo grado, condannato all'ergastolo in appello e quindi a 26 anni definitivamente in Cassazione. Sta scontando la pena nel carcere di Padova. La famiglia Alpi ha sempre sostenuto - assieme ad alcuni giornalisti, esperti e parlamentari -, che la verità sull'uccisione della figlia e del collega non era ancora stata trovata e che qualcuno aveva coperto i responsabili e occultato le prove.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Febbraio 2015, 09:39
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