I genitori di Gloria Rosboch: "Scuse? Farebbero meglio a suicidarsi"

I genitori di Gloria Rosboch: "Scuse? Farebbero meglio a suicidarsi"
«Ma cosa vuole chiedere scusa? Prima ammazza e poi si scusa? Varebbe meglio a uccidersi...»: non si dà pace Marisa Mores, l'anziana madre di Gloria Rosboch che questa mattina ha assistito, in tribunale ad Ivrea, alla prima udienza preliminare del processo per l'omicidio della figlia. «Si chiede scusa se uno dice qualcosa di male, non se si ammazza», aggiunge la donna fuori dall'aula. «Sarebbe meglio a spararsi un colpo in testa», dice in dialetto piemontese, mimando il gesto della pistola alla tempia.

PERIZIA PSICHIATRICA SU DEFILIPPI La procura di Ivrea non si opporrà all'eventuale perizia sulle condizioni psichiatriche di Gabriele Defilippi, il 22enne reo confesso dell'omicidio della sua ex insegnante, Gloria Rosboch. Tuttavia il procuratore capo Giuseppe Ferrando, titolare dell'inchiesta, al termine dell'udienza preliminare di oggi, ha specificato che «Gabriele è sempre stato lucido e presente. Potrebbe emergere un disturbo della personalità ma su questo abbiamo già chiarito che non è rilevante per inficiare la capacità di intendere e di volere».

I legali di Defilippi hanno presentato l'istanza per la perizia psichiatrica, all'esito della quale è stata subordinata anche la richiesta del rito abbreviato per il giovane. «Gabriele era seguito all'età di 12-13 anni - ha aggiunto Ferrando - ma le cartelle cliniche del servizio di neuropsichiatria infantile hanno evidenziato problematiche che si verificano in moltissimi adolescenti».





DEFILIPPI: "CHIEDO SCUSA, VORREI TORNARE INDIETRO" «Vorrei riavvolgere il nastro e tornare indietro. Chiedo scusa a tutti»: Gabriele Defilippi, 22 anni, reo confesso con l'amante Roberto Obert dell'omicidio di Gloria Rosboch, si è presentato con questa dichiarazione spontanea davanti al giudice per l'udienza preliminare Alessandro Scialba. Il giovane è arrivato in aula con i capelli corti e scuri, look casual, maglione blu e jeans. Anche la madre Caterina Abbatista, a processo con l'accusa di concorso in omicidio, ha letto una lettera di scuse. 

LA MADRE CHIEDE SCUSA «Come è difficile accettare la morte di un figlio, così è difficile accettare che un proprio figlio uccida un'altra persona». È un passaggio della lettera di scuse di Caterina Abbatista, madre di Gabriele Defilippi. I due sono comparsi oggi in tribunale a Ivrea davanti al giudice per l'udienza preliminare Alessandro Scialabba. La donna è accusata di concorso nell'omicidio di cui il figlio è reo confesso con l'amante Roberto Obert. «Ancora oggi, malgrado la confessione di Gabriele, faccio fatica - ha detto la donna in aula - ad arrendermi all'idea che possa aver commesso l'omicidio di Gloria».

«L'unica colpa che oggi sento di rimproverarmi è quella di non aver compreso fino in fondo mio figlio Gabriele e non averlo fermato in tempo», ha aggiunto in aula la donna, che ha espresso alla famiglia Rosboch «tutto il mio dolore e la mia solidarietà per quanto accaduto alla loro figlia». «Oggi il mio dolore è ancora più intenso - ha sostenuto -: sono ingiustamente imputata dell'omicidio commesso da mio figlio. Sono descritta come l'istigatrice dell'omicidio commesso da mio figlio. Sono innocente - ha concluso - confido nel fatto che il processo dimostrerà la mia innocenza».

I GENITORI DI GLORIA: NON POSSIAMO PERDONARE «Sapevo che stamattina sarebbe stata dura. Me lo aspettavo. Perdonare? Noi non possiamo perdonare...». È duro il commento di Marisa Mores, mamma di Gloria Rosboch, all'uscita del tribunale di Ivrea dopo ha assistito all'udienza preliminare del processo per l'omicidio della figlia. «Mi hanno solo dato fastidio gli sguardi di quella donna, che continuava a fissarmi», ha aggiunto l'anziana, che per la prima volta si è trovata di fronte agli assassini della figlia. In aula anche il marito, Ettore Rosboch: «Per me sono tutti degli assassini. Ho detto grazie a Gabriele per quello che ci ha fatto. Solo questo...», sono le parole piene di dolore dell'anziano padre. I due genitori sono assistiti dall'avvocato Stefano Caniglia, che ha preferito non commentare le scuse fatte da Defilippi, l'ex allievo della vittima reo confesso dell'omicidio, e dalla madre, che è accusata di concorso in omicidio. «I genitori hanno provato una forte emozione a venire in aula questa mattina - si è limitato ad affermare il legale - era la prima volta che vedevano gli assassini della figlia. Ma era un loro diritto».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2017, 15:08
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