La piccola Liesel e la volontà contro l'orrore nella pellicola di Percival

La piccola Liesel e la volontà contro l'orrore

di Gloria Satta
Un film positivo, protagonista una ragazzina e la sua straordinaria forza di volont. L’Olocausto è sullo sfondo e io, sul set, ho pensato soprattutto agli adolescenti che smanettano su internet ma della Storia sanno ben poco»: così il regista britannico Brian Percival, pluripremiato per la serie tv Downtown Abbey, definisce il suo film Storia di una ladra di libri ispirato al romanzo di Markus Zusak, un best seller internazionale da otto milioni di copie. Grande produzione Fox, interpretato da un cast di primo piano (il premio Oscar Geoffrey Rush, Emily Watson, la tredicenne Sophie Nélisse) e atteso nelle sale a marzo, il film è ambientato in Germania durante la seconda Guerra mondiale.



Motore della storia è Liesel, una ragazzina affidata dalla madre indigente a una coppia senza figli: proiettata in un mondo sconosciuto, analfabeta, derisa dai compagni di scuola, la piccola imparerà a leggere con l’aiuto del padre adottivo e, incoraggiata da un giovane ebreo che la famiglia nasconde in cantina, si appassionerà alla letteratura al punto di rubare i libri destinati al rogo dai nazisti.



«Liesel è determinata a ottenere ciò che vuole e dotata di una volontà fuori dal comune che le permetterà di sopravvivere alle tragedie e ad avere un’esistenza lunga e felice», spiega Percival.

Sophie Nélisse, canadese, ex ginnasta, piccola e delicata, è la protagonista della pellicola. «Prima di girare il film», racconta «come tanti miei coetanei avevo una conoscenza limitatissima dell’Olocausto. Avevo letto il libro La valigia di Hana, la ragazzina morta a tredici anni ad Auschwitz, e visto un documentario sui lager. Tutto qui. Una volta scritturata, mi sono messa a studiare, ho recuperato film importanti come Schindler’s List, Il Pianista, La vita è bella e sono andata a vedere quel che resta del Muro di Berlino». Cosa le è rimasto dell’esperienza sul set? «Tornata a casa», sorride Sophie, «mi sono resa conto di quanto piccola fosse la mia biblioteca e ho divorato più libri possibili. Oggi cerco di vedere le cose da una prospettiva diversa, apprezzo la mia vita privilegiata. E ho imparato a essere più gentile con i miei genitori e i fratelli».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Gennaio 2014, 08:41
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